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A Lettere si studia “L’Italia dal Boom al Beat”

Il rock & roll ha cambiato il mondo? Per rispondere a questa domanda “Il Popolo del Blues” e il Centrosinistra per l’Università hanno organizzato il corso “L’Italia dal Boom al Beat”, un percorso attraverso l’evoluzione storica, culturale, sociale e artistica dell’Italia degli anni ’50 e ’60, dal dopoguerra all’Italia post-miracolistica. Il corso prevede la proiezione di video, filmati televisivi, spezzoni di film, pubblicità e testimonianze che trasportano direttamente all’Italia di quegli anni, per raccontarne e capirne i cambiamenti.

Il filo conduttore dei cinque incontri sarà la musica, lo sviluppo del rock & roll e l’impatto che i grandi gruppi internazionali come Pink Floyd, Beatles, Beach Boys ebbero sui giovani di casa nostra. Moltissimo il materiale inedito, commentato e spiegato dal giornalista Ernesto De Pascale. “Nella stagione 2007 – ha commentato De Pascale - si celebrano importanti anniversari, dal Monterey Pop Festival all’album Sgt. Pepper dei Beatles, dagli esordi dei Pink Floyd alla Summer of Love. È quindi questo un momento di rinnovata attenzione verso gli Anni Sessanta, periodo particolarmente creativo e florido, di ingenuità ma anche in cui il talento si espande. Il seminario vuol essere un osservatorio sull’Italia che cambia, nella musica e nei costumi. Èun sguardo affettuoso, che non vuole commentare il come eravamo, ma ritrovare la freschezza che le classifiche e le playlist hanno tolto alla musica."

Sono in programma documentari su Beatles, Beach Boys e il sogno californiano, Pink Floyd e the swinging London, la psichedelia e il San Francisco Sound, Il Cantagiro 1966, il Beat in Italia. Il rock & roll ha cambiato il mondo? Bè, questo corso è l’occasione per scoprirlo.

Il primo appuntamento è per Martedì 31 Ottobre alla Facoltà di Lettere e Filosofia in Piazza Brunelleschi, dalle 17:00 in aula 4B. Il seminario, ovviamente, è aperto a chiunque volesse partecipare, studenti e non. Per informazioni visitare il sito www.ilpopolodelblues.com o scrivere a bianchi.ric@gmail.com

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