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BAMBI FOSSATI & GARYBALDI

Il primo nucleo dei Garybaldi si affaccia in scena verso la fine dei ’60 nei locali della riviera ligure con la sigla Gleemen e un repertorio di canzoni dei Beatles. Del 1970 è la registrazione di “Gleemen”, disco interessante in equilibrio tra beat e rock-blues con almeno due canzoni psichedeliche, “Spirit” e “Shilaila”.
Le prime registrazioni a nome Garybaldi sono “Marta Helmut” e “Corri corri corri”, pubblicate entrambe su un 45 giri nel 1971. Nell’album “Nuda” (1972), che vanta forse la più bella copertina del rock italiano, con una bellissima Valentina disegnata da Guido Crepax, è evidente un rinnovamento di stile: “26 Febbraio 1700”, canzone semplice e lineare, il testo coraggioso di “Maya Desnuda”, la suite “Moretto da Brescia”, la chitarra blues di Bambi Fossati sono tutti episodi da annoverare tra i più cari ricordi dei ’70. Questo è il preludio alle due lunghe suite (“Sette?” e “Madre di cose perdute”) dell’altrettanto valido “Astrolabio” (1973).
Bambi Fossati dimostra di sapersi destreggiare alla chitarra come pochi e con una rinnovata formazione a tre dichiara tutta la propria ammirazione per Jimi Hendrix.
Anche dal vivo il gruppo è spesso in primo piano e vanta un fittissimo calendario: apre i concerti di Bee Gees, Santana, Uriah Heep e Van Der Graaf, oltre a partecipare a diversi e indimenticabili festival pop lungo tutta l’Italia.
Dopo la separazione, nel 1974 Bambi è di nuovo in studio per la registrazione di “Bambibanda e melodie”, album caratterizzato dai brani strumentali “Mare delle terre medie” e “Pian della Tortilla”. Nel ’77 il chitarrista è alla guida del gruppo “Acustico Mediterraneo” e negli ’80 si fa vedere come solista e si dedica all’insegnamento della chitarra. Alla fine del decennio Bambi rifonda i Garybaldi e registra “Bambi Fossati & Garybaldi”, che contiene brani carichi di rock-blues, una rinnovata grinta e un ulteriore cambio di stile con maggior spazio per le parti cantate.
Nel ’93 il live “Bambi Comes Alive” conferma la vena hendrixiana del gruppo, che si ripete nel ’96 con l’aggressivo e barricadiero “Blokko 45”.
Il 2000 vede il gruppo, più impegnato che mai, registrare tre brani-tributo in altrettante antologie (“Fresh, Fruits & Ice Burgs” dei Blue Cheer, “Locomotive Breath” dei Jethro Tull e “Mona” di Bo Diddley), ma soprattutto l’album “La Ragione e il Torto”, per l’etichetta Il Popolo del Blues di Ernesto De Pascale. Quest’ultimo lavoro, il più duro della loro carriera, li fa affacciare sul nuovo millennio pieni di grinta con sonorità sorprendenti e innovative, espresse in un “metal-blues psichedelico” al fulmicotone.
La line-up attuale della band, oltre al chitarrista Bambi Fossati, schiera il bassista Fabrizio Nuovibri e il batterista Emanuele Strano: un power trio che si fa molto apprezzare sul palco.

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