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INTERVIEW

Intervista a Gina

Roberta Guiducci intervista per Il Popolo del Blues Gina Fabiani, in trio con Daniele Bazzani e Lorenzo Feliciati vincitrice del Premio Ciampi 2008 per il Miglior disco d'esordio con l'album Gina – Segreto (Il Popolo del Blues/Materiali Sonori)

Gina come hai cominciato la tua avventura nella musica? una musica raffinata, jazz e blues prima di tutto. Raccontaci la tua passione

Ho sempre avuto una forte passione per il canto e per la musica in generale, ho concretizzato però il tutto molto tardi -intorno ai 20 anni- cominciando a cantare in una band di blues a Caserta dove vivevo e studiando contemporaneamente in una scuola di jazz a Napoli....tutto è cominciato così!

 

La tua band è un trio, tu, una chitarra(Daniele Bazzani)e un contrabbasso(Lorenzo Feliciati),come è nato questo progetto a tre? Hai cominciato con questa formazione ? 

Ero ancora in una fase embrionale del mio percorso musicale quando nel '96 ho conosciuto Daniele: insieme abbiamo intrapreso una strada acustica solo chitarra e voce e abbiamo girato l'Italia e non solo per 10 anni; il duo si chiama Kozmic Blues ed esiste ancora. Solo qualche anno fa, cominciando a scrivere insieme canzoni originali in italiano, abbiamo pensato di coinvolgere Lorenzo -musicista che conoscevamo da tempo e stimavamo- e siamo diventati ciò che siamo ora.

La scelta di una musica acustica scarna senza batteria poteva rivelarsi quasi "povera" , mentre all'ascolto si tratta di capolavori essenziali ed intensi. Cosa ti ha spinto a scegliere questo tipo di musica quasi d'altri tempi, accurata precisa ed essenziale? La musica spesso mi appare in funzione delle parole... sei d'accordo?

In effetti i pezzi partono dal testo e la melodia che io scrivo, Daniele poi le "veste" armonicamente e infine insieme a Lorenzo diamo forma finale alle canzoni. Fin da subito abbiamo sentito che un'atmosfera così essenziale creava un mood perfetto intorno a parole che in effetti sono estremamente intime e malinconiche......

Rapite e Le mie parole sono due brani dedicati all'amore, il primo pienamente realizzato e il secondo vagheggiato e poetico con parole incisive. In entrambi , le parole si rincorrono inanellate perfettamente e dirette al cuore tanto sono semplici chiare e con un loro ritmo interno a mio avviso molto forte.  Inoltre, in Le mie parole, un luogo comune come “lui più lei più la luna” esce completamente rinnovato e fresco.  Come  procedi nella scrittura? Cosa e chi ti ispira? Ci sono poeti , al di fuori dei riferimenti ad autori musicali, che hanno plasmato il tuo modo di scrivere e di sentire le immagini che proponi?

Sicuramente le parole per me hanno un valore immenso...evocativo e sacro; sto molto attenta quando scrivo a non cadere nel banale anche se le emozioni che racconto sono assolutamente comuni a tutti: credo che il "segreto" sia non avere paura di svelarsi emotivamente senza però "vendere" questa emotività attraverso trovate di facile presa! Prendo ispirazione da tante cose - oltre ovviamente alla mia esperienza personale - ma se devo fare nomi: Neruda su tutti!

Scrivere su Parigi può essere davvero banale. Tu usi l'icona "Parigi" , il cliché "Je t'aime" e lo ridoni a chi ascolta nuovo, leggero, come una filastrocca veloce e aerea, come a togliere peso alla Parigi consueta e ridarle un'atmosfera nuova, inconsueta. 

Dici Je t'aime/senti com'e' lento questo soffio di vento.... ci si immagina un Je t'aime uscire surrealisticamente dalla bocca pien di vita , librarsi in aria e diventare solo soffio, come se le lettere si sfilacciassero in un quadro di Chagall romantico ma brioso. Nella tua scrittura c'è un 'ispirazione di tipo visivo? Ci sono solo autori e cantautori amati nel tuo immaginario creativo o il mondo delle immagini ti offre spunti? A mio avviso la tua è una scrittura molto visiva...

Come avrai sicuramente notato i miei testi sono intrisi di metafore.....secondo me le canzoni possono raccontare storie o raccontare emozioni: le nostre appartengono alla seconda schiera! Adoro la pittura proprio per questo e scrivendo cerco di restituire un istante, un lampo che mi riempie la testa e il cuore di immagini e suoni.....spero di riempire anche la testa e il cuore di chi mi ascolta

Questa Strada è un brano esistenziale, dici cosa sarà di me, graffiando il mondo con la voce a tratti ferita. Un brano intenso che mi ha colpito.  Quando scrivi metti materiale autobiografico nelle tue canzoni? C' è più te stessa , il tuo vissuto, o sono opinioni e riflessioni in generale sull'esistenza?

Le due cose sono ovviamente inscindibili ma, è vero, questa strada è particolarmente struggente perché mi è sgorgata dolorosamente da dentro: le prime volte che la cantavo mi venivano puntualmente le lacrime agli occhi......è una di quelle canzoni "imprudenti" come le frasi che ti vengono fuori quando sei ubriaco!

Ti sei mostrata al tg2 con uno splendido basco, zainetto in spalla e stivali ai piedi, un'immagine indipendente, nonchalante e lievemente parigina che mi piace molto .

La musica francese e il mood francese hanno ascendente su di te? c'è' qualche cantautrice /cantautore francese che ti ha particolarmente ispirato?

Ad essere sincera non conosco benissimo la musica francese anche se molti mi accostano a quelle atmosfere, sicuramente Edith Piaf è uno dei miei riferimenti....

 Si parla di riferimenti a Tenco per le atmosfere di alcuni brani, a Nada per la straordinaria voce graffiante, a Gabriella Ferri per l'acutezza delle emozioni che vanno dritte al cuore senza fronzoli o giri inutili. In realtà , pur nel solco della tradizione jazz e blues e popolare, il risultato è di totale originalità, ogni brano un piccolo cosmo con grandi emozioni disegnate lucidamente.   A tuo avviso cosa maggiormente determina questa fresca "novità" e forte personalità delle tue canzoni? Quali sono gli elementi decisivi che collaborano a questo risultato?

Mi lusinga sempre moltissimo essere avvicinata a mostri sacri come quelli che citi e senza dubbio da loro cerco di imparare ad essere coraggiosa quando scrivo......se c'è originalità nelle mie canzoni sta proprio in questa capacità un po' retrò di abbandonarmi ai sentimenti senza -come dicevo prima- svenderli.

In Guardarti ridere dedichi le tue parole a Tenco e alla sua mancanza definitiva. E' lui l'autore che ti ispira maggiormente? cosa maggiormente ti ispira di lui e della sua musica?

Di Tenco mi sembra quasi superfluo parlare: è stato e rimane immenso!

Segreto è il nome dell'album, intrigante e insinuante, come tutta la tua musica. Album che ha ricevuto anche il Premio Ciampi. Ogni canzone in fondo è un piccolo segreto in questo album, ma in particolare modo il brano "Segreto" , Jazz/blues, inchioda le orecchie e il cuore all'ascolto in modo ipnotico. A mio avviso è un testo strepitoso.  Mi racconti come nasce una chicca come questo testo, da dove trai la sua forza, quanto labor limae c'è dietro, che cosa ti ha ispirato il soggetto... un testo in cui il fantasma velenoso di un segreto si mastica sottopelle e infine si dimentica? un testo che assolutamente non si dimentica..

Segreto in effetti è la chiave di lettura per l'intero album: il "segreto" di cui parlo non è altro che la parte più intima di noi stessi.....quella con cui facciamo i conti nel buio e ci rende talvolta sublimi, altre volte miserabili....io ci convivo oscillando tra amore e guerra

Quanta Roma c'è nella tua musica nelle tue parole nella tua voce?

 Io sono nata a Caserta e lì ho vissuto fino a ai miei 25 anni.....la Campania e soprattutto la musica popolare napoletana sono profondamente radicate dentro di me.....ma ovviamente 13 anni di vita "romana" si sentono e ne sono felice!

Gina, cosa c'è dietro l'angolo? quali progetti? Quali traguardi e quali sogni?

Questo disco ci sta dando tantissimo da un anno a questa parte: il nostro desiderio è di continuare a portarlo in giro per l'Italia con il live......è ovvio però che stiamo scrivendo cose nuove che presto prenderanno forma! Non so "cosa sarà di noi"......stiamo a vedere!


Roberta Guiducci

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