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LIVE
Amiina
live @ Villa Bardini (Firenze)
20 giugno 2009

Bel concerto quello delle islandesi Amiina, quartetto femminile noto in Italia per aver accompagnato con i loro archi dal vivo i Sigur Ros nel 2008. La terrazza all'aperto di Villa Bardini si rivela un' ottima cornice per le loro composizioni, semplici e minimali.
Musica che è come un carillon, note dolci che suonano come filastrocche fantasiose e sembrano evocare elfi, fate, antiche leggende nordiche come quelle della terra da cui provengono le quattro musiciste.
Spesso il gruppo si è esibito come quartetto d'archi. Nel presentare dal vivo il loro proprio progetto, però, le Amiina appaiono come vere e proprie polistrumentiste, che spaziano dinamicamente da un ruolo all'altro. Proprio in questo loro roteare senza sosta attraverso gli strumenti, anche all'interno dei pezzi e non solo tra un pezzo e l'altro, risiede uno dei segreti della riuscita del loro concerto dal vivo. Il gruppo gioca molto sulla capacità di creare sonorità ed effetti.
Le Amiina portano in tour le proprie canzoni, è vero. Queste però spesso sono fatte di niente, talvolta di melodie strumentali che oscillano tra le due e le quattro note. Osservandole ci si convince presto che le ragazze, soprattutto, portino in tour il proprio, caratteristico, sound.

Basta guardare il palco per accorgersi dei diversi strumenti chiamati in causa, dalle seghe suonate con l'arco ai bicchieri sfregati sul bordo, dalle tastiere allo xilofono, fino, immancabilmente, ai violini. Il line up è rafforzato dalla presenza di due membri aggiuntivi, Kippi Kaninus e Maggi a batteria e live electronics. Brani dilatati, psichedelici, calmi, eseguiti in punta di piedi. Colonna sonora ideale per un film, ma anche, più semplicemente, per l'aurora boreale. In Italia hanno presentato il loro nuovo EP, da cui dal vivo hanno eseguito anche un assaggio. L'EP si intitola “Re minore”, come la tonalità in cui sono scritti tutti i brani. Questo la dice lunga sul minimalismo sussurrato della musica delle Amiina. Non è musica fatta per chi si aspetta grandi colpi di scena, ma è una sorpresa affascinante, sospesa tra Brian Eno e la Penguin Cafè Orchestra, per tutti coloro che sono disposti ad ascoltare senza fretta, in silenzio, e a lasciarsi coinvolgere dal dolce fluire delle note.
Giulia Nuti
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