After five years of waiting Bob Dylan comes back with a new album that sounds like Love And Theft Part.2 with the same influence from depression-era jazz, blues and rock ‘n’ roll from 50s.
Recorded with his current tour band in this album are some of highest point of his songwriting in songs like Workingman’s Blues #2 and Ain’t Talkin’.
LONDRA. "Un nuovo album di Bob Dylan è un evento. Bob è quel raro artista la cui musica sfida tutte le mode e risuona a tutti i livelli della nostra cultura”, così ha commentato l’imminente uscita di Modern Times, il nuovo album di inediti di Bob Dylan, il presidente della Columbia, Steve Barnett, ben conscio di essere di nuovo di fronte alla storia. L’attesa di un nuovo album di Bob Dylan, durava ormai da cinque anni e mentre i fans cominciavano a pedere le speranze, come un fulmine a ciel sereno è arrivato l’annuncio, con il più classico strascico di anticipazioni sui brani. Il disco, il quarantaquattresimo della carriera di Bob Dylan, arriverà nei negozi il prossimo 28 agosto e conterrà dieci brani, incisi durante alcune pause del Neverending Tour tra la fine del 2005 e i primi mesi di quest’anno. Modern Times, come il precedente Love & Theft è stato autoprodotto da Bob Dylan ed è stato inciso con la sua tour band che vede alle chitarre Stu Kimball e Denny Freeman, alla pedal steel e al violino Don Herron, al basso Tony Garnier e alla batteria George Receli. Bob Dylan dal suo canto si è destreggiato tra chitarre, pianoforte e armonica oltre ovviamente a curare in modo particolare il cantato di ogni singolo brano. Sorprendente un po’ per tutti, sia fans sia addetti ai lavori è stato il titolo dell’album, Modern Times, che chiaramente si riferisce al film di Charlie Chaplin del 1936 in cui il Piccolo Vagabondo si trova catapultato nell’automazione industriale ma soprattutto nella Grande Depressione. Si tratta di un riferimento strano sia perchè, Bob Dylan spesso è stato accostato per presenza scenica proprio a Charlie Chaplin con tanto di articoli corredati da documentazione iconografica, ma soprattutto perché lascia intendere un Dylan ormai conscio di essere in costante confronto con il tempo che passa.
Se Things Have Changed, che gli valse l’Oscar come miglior colonna sonora era stata più che un avvisaglia, in Modern Times Dylan sembra aggrapparsi al passato per cercare salvezza in un America, che spiritualmente morta, vive la sua nuova Grande Depressione. Sia Chaplin sia Dylan combattono contro un unico nemico e con lo stesso spirito anarchico. È dunque facile capire il perché proprio nel primo brano, la travolgente Thunder On The Mountain, Dylan arrivi a citare anche Alicia Keys ("Stavo pensando ad Alicia Keys, e non ho potuto fare a meno di piangere / Quando lei è nata ad Hell's Kitchen, io vivevo a sud / Mi chiedo dove potrebbe essere ora Alicia Keys / L'ho cercata persino in tutto il Tennessee"), con quello spirito ironico e pungente che attualmente nel rock pare appartenere solo a lui. Per trovare conferma di quanto detto basta ascoltare una delle puntate del programma radio che abitualmente, ormai da qualche mese, Bob Dylan tiene per la stazione radio satellitare XM, per la serie Theme Time Radio Hour e nella quale il menestrello, vestendo i panni del dj, trasmette e recupera vecchissimi brani blues, jazz senza però mai perdere di vista i “tempi moderni” inserendo addirittura brani hip hop. Il tutto ovviamente condito da intermezzi di sana e pungente ironia, come solo lui riesce a fare. Modern Times, è a buon diritto considerabile come un Love & Theft Parte seconda, ma riveduto e corretto con uno spirito del tutto nuovo. Se nel disco precedente i testi, alla luce dell’11 settembre apparivano addirittura profetici, in Modern Times, Dylan torna alla ballata d’amore e soprattutto torna a mescolare sapientemente le radici che aveva recuperato con i due dischi acustici degl’anni novanta, Good As Been To You e World Gone Wrong.
Dylan in Modern Times veste ora i panni di Big Joe Turner, ora quelli di Muddy Waters, ora quelli di Sinatra e di Bing Crosby, come sempre incantando e regalando saggi di grande scrittura musicale. Per tracciare un ideale filo rosso che collega Love & Theft a Modern Times, basta citare i tre brani composti per tre relative colonne sonore nello spazio di questi cinque anni, il valzerone Waiting For You per il film The Divine Secrets Of The Ya-Ya Sisterhood, l’epica ballata ‘Cross The Green Mountain per Gods And General e la country ballad Tell Ol Bill dal magnifico e recentissimo North Country. In questi tre brani si apprezzano dei velati riferimenti al prosieguo della sua ricerca musicale guardando al passato, e non è un caso che anche Modern Times trovi il suo vertice in Ain’t Talkin’ un brano epico dall’impatto lirico unico, che arriva a colpire dritto al cuore con il verso “Non sto parlando, sto solo camminando, in questo stanco mondo di dolore... Sto bruciando, e ancora mi struggo, so quel che sulla terra succede. Dicono che la preghiera ha il potere di guarire, perciò loda il Signore”. Certo sarebbe azzardato parlare di un ritorno di Bob Dylan al rock religioso degli anni 80, ma ancora una volta si trova dimostrazione di come sia forte il senso di religiosità che anima la poetica di Bob Dylan. Non mancano accenti di polemica politica, che alcuni critici hanno già sollevato, andando con i commenti ben oltre il dovuto e spesso travisando il reale significato dei brani ma certamente la già citata Thunder On The Mountain può essere intesa in questo senso così come Workingman’s Blues #2 (“Vieni a sederti sulle mie ginocchia, tu mi sei più cara di me stesso e lo puoi capire da sola... Mentre sento le rotaie d'acciaio che vibrano ho gli occhi chiusi serrati e me ne sto semplicemente qui, seduto, cercando di impedire che la fame mi si insinui nelle budella”), che più giustamente dovrebbe essere letta come un omaggio a Jerry Garcia.
La politica in Modern Times è dunque tenuta sul fondo, come in tutte le sue canzoni del resto, quello che emerge in linea generale è comunque una condanna della ricchezza, del potere e dell’avidità dei nostri tempi. Come Love & Theft anche Modern Times, sarà una miniera per i cercatori di citazioni, basti prendere per esempio Rollin’ And Tumblin’ che è più che un omaggio a Muddy Waters, sia musicale sia nel titolo o ancora When The Deal Goes Down che richiama apertamente Don’t Let Your Deal Go Down nella versione di Charlie Poole And The North Carolina Ramblers. Allo stesso modo non mancano spaccati di raro lirismo jazz come Spirit On The Water e Beyond The Horizon, trovate geniali come l’arrangiamento per chitarra acustica e batteria di Nettie Moore, episodi da rock ‘n’ roll anni 50 come Someday Baby e un accorato ricordo dell’inondazione di New Orleans con The Levee's Gonna Break (“Ho pagato i miei debiti e ora sono come nuovo... Ho pagato i miei debiti e ora sono come nuovo... Non potranno riportarmi indietro a meno che io non glielo permetta... Se continua a piovere la diga cederà... Se continua a piovere la diga cederà... Questa gente ti strapperà tutti i tuoi...”). Degno complemento di Modern Times è la splendida copertina di Ted Croner, celebre fotografo morto nel 2005 che, come nessun altra è mai riuscita a fare nella carriera di Dylan, mette in luce perfettamente lo spirito del disco. Un altro classico, da non perdere, insomma che avrebbe meritato però un bonus dvd più degno che non una semplice raccolta di video clip pescati alla meno peggio dall’archivio. Per gli appassionati del caro vecchio vinile il disco sarà stampato anche in formato Lp con copertina apribile.
Salvatore Esposito
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Track list
1. Thunder on the Mountain (5:57)
2. Spirit on the Water (7:44)
3. Rollin' and Tumblin' (6:03)
4. When the Deal Goes Down (5:06)
5. Someday Baby (4:57)
6. Workingman's Blues (6:09)
7. Beyond the Horizon (5:38)
8. Nettie Moore (6:54)
9. The Levee's Gonna Break (5:45)
10. Ain't Talkin', Just Walkin' (8:48) |