A confirmation of Camille’s wonderful talent

Une éprouve de grand classe pour M.lle Camille

Avevamo salutato con grande favore in un precedente numero del Popolo del Blues la prova di questa cantante francese, già con i Nouvelle Vague. Il disco Le Fil, giunto in Italia con un anno di ritardo, ci regalava un interprete e una compositrice matura legata a una particolare tecnica vocale. Salutiamo con altrettanto favore questo Live perché ci mostra un diverso trattamento di un repertorio molto legato alla voce. Camille, che si ispira non poco alla tecnica di Bobby McFerrin, sa di non essere una jazzista ma una cantante pop-rock e che quindi ha bisogno un degno supporto strumentale per un repertorio comunque basato sulla melodia. Nonostante che scompaia il filo, la voce di bordone tenuta durante tutta la durata dell’album di studio, resta quasi intatta quell’atmosfera grazie alla proposta di molti brani di Le Fil. A partire dei tre episodi di Janine, a Baby Carni Bird, Rue de Ménilmontant, e a Ta douleur (con l’ovazione del pubblico), brano che sembra scritto a quattro mani da McFerrin e da George Michael appena uscito dai Wham! Ottimi i musicisti con lei, i tastierista MaJiKer, il contrabbassista Martin Carnet e Sly “The Mic Buddah” ai supporti vocali. Bella conferma discografica in attesa di ascoltarla in Italia dal vivo.

Michele Manzotti