Animati dalla figura del chitarrista e cantante Jesse Poe, I Tanakh mettono a segno un interessante album che unisce folk, progressive e cantautorato dai toni introversi e introspettivi.
Lunghi mantra dalle melodie spesso minimali ma dagli arrangiamenti ricchi, in cui si intrecciano chitarre, fiati, archi, organo.
Dopo aver messo a segno il disco, a cui partecipano musicisti del calibro di Isobell Campbell, il gruppo si è riassemblato attingendo per la nuova formazione a musicisti dell’area fiorentina.
E’ un album con molte parti acustiche , che lascia spazio ad aperture più elettriche come Grey Breathers.
Gli elementi più intriganti sono la bella atmosfera che si viene a creare, specialmente grazie alla grande varietà degli strumenti di cui il gruppo può disporre, e il meltin’ pot di diverse influenze tra cui confluiscono anche i non ancora citati jazz ( specialmente nelle linee dei fiati) e blues ( Like I used to).
Manca forse qualche raggio di sole ad aprire i toni costantemente malinconici del disco, ma è un buon album e che denota un lavoro ben curato.
Giulia Nuti
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Track list
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