Nell’ambito delle celebrazioni del 35esimo anniversario dei concerti che divennero famosi come “I concerti del Fillmore”, immortalati grazie al leggendario doppio vinile “Live at Fillmore”, è stato riedito “Eat a Peach” primo album edito dalla Allman Brothers Band dopo la prematura scomparsa di Duane Allman..
La versione remaster- de luxe presenta l’originale “eat a peach” più un secondo cd che contiene la registrazione del concerto finale dei Fillmore Concerts datata 27 giugno 1971.
Si tratta quindi di una novità succulenta per quella che attualmente è l’ultima icona vivente tra le band che resero leggendaria l’epoca a cavallo tra gli anni sessanta ed i settanta .
Ci troviamo nel 1971 ed i due fratelloni Allman da qualche tempo miscelano sapientemente la tradizione del blues con quella del soul, shakerando il tutto con massicce dosi di influenze jazzistiche provenienti da Coltrane e Davis (Duane Allman conosceva alla perfezione ogni singola nota di "Kind of Blue").
Supportati da una sezione ritmica consistente ed innovativa (si combatte ancora per capire se furono gli Allmans o le Mothers di Zappa ad essere i primi ad inserire due batteristi nella line up) e coadiuvati d Dickey Betts, altra ottima mente compositiva nonchè vigorosa chitarra, la Allman Brothers Band mise insieme una carovana in perenne tour la quale diede ben presto vita a quello che ancora oggi è uno dei migliori spettacoli live esistenti se non addirittura LO spettacolo live per antonomasia. Il tutto a dispetto delle defezioni, morti, reunion e disfacimenti che hanno percorso la vita della Band.
Era l'anno di grazia del 1971 e gli Allmans erano reduci da 3 serate infuocate al leggendario Fillmore East di New York City (11 , 12 e 13 marzo). La grandezza dello spettacolo del 13 e l'intuito e la caparbietà di Phil Walden della Capricorn a voler far uscire non solo un album live (fino a quel tempo solo due erano stati gli album live con un apprezzabile successo commerciale: Live at The Apollo di J. Browne e Ray Charles live at Newport Jazz Festival), ma addirittura un doppio album live a prezzo speciale, fecero sì che ancora oggi le note del Live at Fillmore suonino attraverso i cd player o i piatti dell'intero pianeta.
Da lì a qualche mese (ottobre 1971) il perno principale della Band sarebbe scomparso.
Morto in un incidente stradale nei pressi di Macon, Georgia, dove c'era il quartier generale della Band.
Il successivo album, appunto "Eat a Peach" (titolo a dir poco macabro visto che Duane si era schiantato contro un camion che trasportava pesche), manifestò la voglia della Band di continuare ad esserci nonostante le evidenti difficoltà. L'album ebbe un successo straordinario ed è ancora uno degli album più venduti degli Allmans.
Nella edizione originale erano contenute alcune registrazioni dai concerti del marzo 1971 al Fillmore ("Mountain Jam" e "Trouble No More") oltre a "One Way Out" registrata durante la serata del 27 giugno 1971, il tutto assemblato insieme ad alcuni brani registrati nel dicembre del 1971, poco dopo la morte di Duane, a voler dare un segnale di continuità nonostante la perdita di uno dei fondatori, oltre che astro consolidato della chitarra elettrica.
Le nuove canzoni regalarono a tutti i fans alcune delle gemme più preziose della carriera degli Allmans: la dolcissima "Melissa" (non è possibile stimare quante neonate dei primi anni 70 furono chiamate Melissa), la gigantesca "Les Brers in A Minor" e la poetica "Little Martha".
Stava nascendo insomma quella grande famiglia chiamata Allmans e la tragedia della morte di Duane aveva accellerato il processo di coesione del concetto di di fratellanza e di "famiglia" che verrà celebrato con il bellissimo "Brothers and Sisters" (pubblicato dopo la morte di Barry Oakley e con l'ingresso di Chuck Leavell al piano e Lamar Williams al basso): un concetto messo a dura prova dagli eventi tragici che seguirono (la morte di Barry O. ed anche i fattacci di droga che coinvolsero Gregg Allman) ma che ha saputo resistere durante tutti questi anni al punto tale che tutte le bands che oggi circolano nell'"area Allman" ( tra i tanti, Gov't Mule, Derek Trucks Band, Yonrico Scott Band, Oteil and the Peacemakers e Devon Allman) sembrano tutti figli della stessa grande mamma.
Il lavoro di rimaster è stato ottimo e il "vecchio" eat a peach suona come ringiovanito, con una lucidità dei suoni che tuttavia non intacca minimamente la magia delle canzoni che tutti noi conoscevamo.
Il secondo cd contenuto nella versione de luxe di "Eat a Peach" fotografa la serata del 27 giugno 1971 al Fillmore East di New York e la Band mostra tutto lo splendore che tutti noi abbiamo imparato a conoscere attraverso i solchi del vinile del "Live at Fillmore". Da segnalare una bella versione di "Midnight Rider" (credo che sia l'unica versione live esistente con Duane alla chitarra) ed una magnifica "In Memory of Elisabeth Reed" che se la può giocare a pieno titolo con la versione del "vecchio" Fillmore: una esecuzione swingante in cui il gioco delle due batterie si sente più incisivo e l'organo di Gregg mostra un eccezionale vigore.
A dimostrazione che la Band non poteva che crescere, a dimostrazione che nulla si crea da zero, comprese le "jam band".
A dimostrazione che se ancora oggi parliamo di Allman Brothers è proprio perchè "the road goes on forever...."
Giovanni de Liguori
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Track list
Disc: 1
1. Ain't Wastin' Time No More
2. Brers in A Minor
3. Melissa
4. Mountain Jam [Live]
5. One Way Out [Live]
6. Trouble No More [Live]
7. Stand Back
8. Blue Sky
9. Little Martha
Disc: 2
1. Statesboro Blues [Live]
2. Don't Keep Me Wonderin' [Live]
3. Done Somebody Wrong [Live]
4. One Way Out [Live]
5. In Memory of Elizabeth Reed [Live]
6. Midnight Rider [Live]
7. Hot 'Lanta [Live]
8. Whipping Post [Live]
9. You Don't Love Me [Live] |