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. | INTERVIEW La forza della voce: intervista a The Boxettes Interview with the London-based female a cappella group
In pochi giorni il loro video Free è stato cliccato su You Tube oltre 50mila volte. Una circostanza che ha fatto da prologo alla loro esibizione di gennaio al London a Cappella Festival insieme a nomi di grande fama come gli Swingle Singers, gli svedesi Real Group, i belgi Witloof Bay. Ma si erano già messe in mostra alcuni mesi fa in uno spot di una compagnia telefonica inglese in cui oltre cento cantanti accoglievano viaggiatori esterrefatti ma divertiti con brani eseguiti rigorosamente a cappella. Parliamo di The Boxettes, cinque giovanissime interpreti inglesi che hanno scelto il canto a cappella e il beatbox (particolare stile di percussione vocale) e che stanno preparando il loro primo album. Sono Isabelle “Bellatrix” Ehresmann. Neo Jessica Joshua, Alyusha Chagrin, Yvette Riby-Williams, Harriett Syndercombe Court. Le abbiamo incontrate a Londra per farci raccontare la loro storia. «L’avventura delle Boxettes parte nel 2008 _ spiega Bellatrix_. Io avevo già partecipato all’esperienza della Vocal Orchestra ideata dal beatboxer Shlomo, nell’ambito della quale abbiamo partecipato al lancio dell’album degli Swingle Singers The Beauty and the Beatbox. Poi è venuta l’esigenza di creare melodia e armonia attorno al beatbox». Una domanda tipica da fare ai gruppi vocali è quella se preferiscono reinterpretare brani già noti o se presentare canzoni originali… «Noi abbiamo scelto di scrivere musica nostra _ risponde Neo _ e il nostro album vedrà solo brani originali. Abbiamo visto nella recente esperienza del London Festival a Cappella che il pubblico ha apprezzato questa nostra caratteristica. Anzi è stato bello vedere persone di generazioni diverse che si alzavano in piedi per festeggiarci al ritmo della nostra esibizione. Inoltre la scrittura è analoga a quella della musica classica con le cinque parti ben distinte». Come mai avete scelto di partire dal video? Neo: «Perché si è rivelato un formidabile strumento di promozione. Avevamo già avuto esperienze concertistiche all’estero (tra cui un festival in India), ma dopo il video le proposte si sono moltiplicate. Andremo tra breve in Germania, e attendiamo di stringere per altri concerti nel nord Europa e negli Stati Uniti». Qual è la caratteristica di un vostro concerto? Mi riferisco alla scelta del repertorio e se ci sono momenti di beatbox solista. Bellatrix: «Generalmente iniziamo in sordina per scaldarci e preparare il pubblico, poi piano piano continuiamo in crescendo per ottenere effetti e partecipazione di chi ci ascolta. Per quanto riguarda il beatbox abbiamo deciso che deve essere funzionale al lavoro di tutto il gruppo. Così come analogamente succede nella formazione Witloof Bay che ha tra i suoi componenti Roxorloops vice campione del mondo di questo stile e che preferisce combinare i suoi effetti alle armonie dei suoi colleghi». Avete partecipato allo spot con tanti gruppi a cappella e la foto di Neo campeggia sugli autobus di Londra, come è andata? Neo: «Ci sono state due settimane di prove, e in tanti giorni abbiamo dovuto alzarci molto presto. Però è stato divertente e alla fine passeggeri e dipendenti di Heathrow e coloro che li attendevano hanno capito lo spirito dell’iniziativa. Oltre che utile per tutto il movimento». Questo spot ne ha generato un altro dove Bellatrix insegna il beatbox a un divo come The Hoff (David Michael Hasselhoff, protagonista di Baywatch e altre pellicole)… Bellatrix: «Potete capire l’emozione, anche se il tutto è durato sessanta secondi. Lui si è dimostrato molto disponibile e spontaneo e lo spot mostra proprio ciò il personaggio è, in modo molto naturale». D’altra parte tu sei la campionessa del mondo femminile… Bellatrix: «Certo, ma questo è l’anno in cui dovrò confermarmi».
Michele Manzotti
www.theboxettes.co.uk/ www.myspace.com/boxettes
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