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The Great Folk Jukebox

Royal Festival Hall, Londra 7 maggio 2011

A unique event for every hard-core british folk fan and good music lovers!

Nel 1951 Albert Lancaster Lloyd, il maggior studioso del folk inglese del secondo dopoguerra, organizzò un concerto nell’ambito del Festival of Britain nella sede comunale di St.Pancras. La serata, chiamata Singing Englishmen, era organizzata in un periodo lontano non solo dal folk revival inglese dei tardi anni sessanta (Fairport Convention, Steeleye Span) ma anche dal recupero di brani tradizionali fatto da personaggi come Shirley Collins che avvenne solo alla fine degli anni cinquanta. Eppure Lloyd coinvolse artisti come Anne Briggs, Ian Campbell Folk Group, The Spinners e The Watersons. Sessant’anni dopo il Festival of Britain ha reso omaggio a quell’evento con un concerto chiamato The Great Folk Jukebox che si è tenuto sul palco della Royal Festival Hall al Southbank Centre di Londra.
Robyn Hitchcock

Una serata che ha visto uniti artisti di varie generazioni e soprattutto di varie estrazioni. In pochi avrebbero immaginato che Marc Almond, icona della new wave inglese con i Soft Cell prima e solista poi, avrebbe condiviso il palco con i veterani della Oysterband, né che un personaggio pure poliedrico come Robyn Hitchcok, o Green Gartside degli Scritti Politti (che nel 1977 si imposero come esponenti di un pop legato al punk)  si sarebbero trovati accanto a una regina del folk britannico quale è June Tabor. Il tutto con la solida base musicale dai membri dei Bellowhead, formazione residente del Southbank Centre, o meglio il gruppo tranne i due leader Boden & Spiers. Un’opportunità per tutti di sfruttare al meglio le sonorità potenti dei fiati e raffinate degli archi, specialmente per le giovani cantanti Bella Hardy, Lisa Knapp e l’anglo-indiana Bishi che ha dimostrato come il sitar si possa accompagnare benissimo alla tradizione inglese (da ricordare la sua bella interpretazione di Salisbury Plain recuperata dal compositore Ralph Vaughan Williams nel 1904).


Lisa Knapp

Le emozioni maggiori sono giunte da The Blacksmith (già degli Steeleye Span) interpretata con la sola voce da June Tabor, da Reynardine che ha visto Marc Almond uscire a testa alta dall’inevitabile confronto con Sandy Denny, da Susie Clelland della Oysterband con June Tabor. E soprattutto dalla finale Bright Morning Star con tutti i musicisti sul palco per dimostrare come Oltremanica la tradizione sia talvolta più attuale di tante effimere novità.

Michele Manzotti

Setlist

Canadee-i-o (Bella Hardy)
Lemady (Green Gartside) 
Cold Haily Windy Night (Robyn Hitchcock)
She Moves Thru the Fair  (Marc Almond, Robyn Hitchcock)
Salisbury Plain  (Bishi)
Cruel Sister (Lisa Knapp, Gerry Diver, Bishi) 
The Blacksmith (June Tabor)
Dives and Lazarus (June Tabor, Oyster Band) 
Reynardine (Marc Almond) 
Flash Company (Bishi)
Pretty Saro (Green Gartside) 
Sam's Gone Away (Robyn Hitchcock) 
Blackwaterside (Bella Hardy) 
Leave Her Johnny (Lisa Knapp, Gerry Diver, Bella Hardy) 
Fountains Flowing (June Tabor, Oyster Band) 
Susie Clelland (June Tabor, Oyster Band) 
Bright Morning Star 

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