Album numero quattro per gli americani TV on The Radio, che giunge a due anni di distanza dall'acclamato Dear Science. Nell'attesa tra il precedente disco e questo, i membri della band si sono dedicati a vari lavori solisti, come Rain Machine, progetto del chitarrista Kyp Malone e Maximum Balloon, pseudonimo solista di Dave Sitek.
Con Nine Types of Light per la prima volta il gruppo ha lasciato la natia Brooklyn per registrare a Los Angeles, sfoderando un disco che concettualmente ruota attorno ad una raccolta di canzoni d'amore.
Nine Types of Light è un disco di quelli che partono con il piede giusto, con la voce in primo piano che si cala nella melodia avvolgente e seducente dell'apertura Second song, seguita dalla dolce Keep Your Heart. Niente male il riff accattivante della terza You e poi la successiva, ipnotica, No Future Shock.
Dentro il disco c'è un po' di tutto. Ci sono quelle melodie ripetitive e a tratti scure che nessun altro luogo del mondo tranne New York riesce a generare, che tracciano un ideale ponte unico che dai Talking Heads e i Television arriva fino ai newyorkesi di adozione National. L'ossatura delle canzoni si immerge nel groove, nel funk, nei loop e nelle basi ritmiche (fin troppo presenti). Il gusto per la sperimentazione è una costante, così come l'eclettismo di brani che cambiano volto più volte dall'inizio alla fine. Proprio l'incalzare del ritmo e dei loop, insieme alla forza delle nuove canzoni tra le quali se ne alternano di più e meno convincenti, è l'elemento che stempera di più alla lunga l'efficacia dell'album. Coraggio ce n'è, ma rispetto ai tempi di Return To Cookie Mountain complessivamente è un disco con un po' meno mordente.
Giulia Nuti
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