Debut album for a succesful danish songwriter
In Francia e Olanda è già un star, in Inghilterra è già apprezzata, in Italia ha già iniziato a esibirsi e inizia ad avere una piccola ma convinta schiera di estimatori, C'è grande attenzione per Agnes Obel e il suo album Philharmonics. Una musicista minimale negli arrangiamenti e nelle atmosfere, ricordando quelle dei suoi due paesi di nascita e di attviità, Danimarca e Germania, più precisamente Berlino. Da bambina ha iniziato a suonare il pianoforte classico ma ben presto ha iniziato a dedicarsi a scrivere canzoni, aggregandosi al gruppo di Copenhagen Sohio insieme al musicista e produttore Elton Theander. Poi ha iniziato a lavorare come solista fino ad arrivare al disco di debutto, Philarmonics appunto, registrato a Berlino per l'etichetta Pias Recordings la cui sede principale è a Bruxelles. E' un album da ascoltare in mezzo alla casetta nel bosco, nei mesi invernali, con il camino in funzione e le luci soffuse. Ci sono brani di grande fascino dall'iniziale Falling. Catching che mette in evidenza il suo pianismo debussyano, alla ballata Brother Sparrow, all'eterea Beast con innesti strumentali classici, al valzer che dà il titolo al disco.
Michele Manzotti
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1 Falling, Catching
2 Riverside
3 Brother Sparrow
4 Just So
5 Beast
6 Louretta
7 Avenue
8 Philharmonics
9 Close Watch
10 Wallflower
11 Over The Hill
12 On Powdered Ground
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