Ancient polyphonies at their best from Norway and Corsica
La polifonia antica sta uscendo dal ghetto fatto da pochi estimatori. Merito di tante formazioni che con tenacia hanno recuperato negli anni un repertorio che fa parte della nostra storia. E anche di etichette note che con il loro marchio certificano la bontà di un progetto. E' quello che è successo grazie all'etichetta Ecm che oltre al jazz ha dedicato una piccola ma significativa parte del suo catalogo alle voci che riportano alla luce capolavori della musica sacra del medioevo. Molti hanno avuto modo di conoscere l'Hilliard Ensemble e il successo ottenuto nell'album Officium inciso insieme al sassofonista Jan Garbarek. Ma l'etichetta tedesca aveva già messo sotto contratto tre ragazze norvegesi, il Trio Mediaeval, con quattro incisioni tra cui l'affascinante Stella Maris dedicato ai canti sacri del XIII secolo di Francia e Inghilterra. Propio da quest'ultimo territorio arriva la Messa che è oggetto del nuovo disco del trio: A Worcester Ladymass. Un lavoro che proviene dall'abbazia benedettina di St.Mary, sfuggito alle distruzioni antipapiste di Enrico VIII negli anni '30 del 1500 grazie all'inclusione di singoli frammenti in vari codici (noti come Worcester Fragments). La Messa è stata chiamata Ladymass in quanto dedicata alla Vergine Maria, a cui era a sua volta dedicata la cattedrale di Worcester. Grazie al lavoro di recupero di Nicky Losseff e all'innesto di due brani composti nel 2008 da Gavin Bryars ci troviamo di fronte a un'opera di grande fascino dove si alternano momenti polifonici a sezioni monofoniche. Il Trio Mediaeval accompagna il rigore che merita la composizione a una leggerezza tutta femminile nell'approccio. La musica, sicuramente per orecchie allenate ma non completamente ostica, fa entrare l'ascoltatore in un'atmosfera antica e moderna al tempo stesso grazie al tipo di vocalità del trio. Cantanti che vanno all'essenzialità delle note senza orpelli o vibrato per toccare direttamente le sensazioni dentro ognuno di noi.
Sempre per la stessa etichetta è uscito Mistico Mediterraneo, un esperimento più complesso nato per la spinta di tre entità musicali diverse: Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura e A Filetta. Il primo è uno dei trombettisti jazz di punta della scena italiana, il secondo è un eccellente solista di bandoneon, infine A Filetta è un gruppo vocale corso. Parlando di polifonia, vogliamo soffermarci proprio su questa formazione. Meno noti (e meno commerciali) dei conterranei Muvrini fuori dall'isola, i componenti de A Filetta sono protagonisti del festival di musica polifonica di Calvi che si tiene ogni anno in settembre e da sempre sono impegnati nel recupero della tradizione sacra corsa. L'album conferma questa prassi e porta la formazione a una fama maggiore grazie a una distribuzione internazionale. E' una tecnica vocale diversa da quella della vicina Sardegna e dei suoi Tenores: c'è disegno contrappuntistico molto elaborato seppure lontano dalla tradizione colta. A una voce principale si accompagnano le altre in armonie a volte dissonanti come se la nota "estranea" cercasse un equilibrio che trova poi risoluzione. In Mistico Mediterraneo le composizioni sono contemporanee, spesso firmate da Jean-Claude Acquaviva, ma l'ispirazione è antica. Legata al mistero di una terra apra e affascinante dove la montagna si sposa a un mare che è la sua attrazione principale. E che regala canti che provengono più che da un luogo, da un suo stato d'animo.
Michele Manzotti
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A Worcester Ladymass
Salve sancta parens
Kyrie
Gloria
Munda Maria
Sponsa rectoris omnium
O sponsa Dei electa
O Maria virgo pia
Benedicta / Virgo Dei genitrix
Credo
Felix namque
Salve rosa florum
Grata iuvencula
Inviolata integra mater
De supernis sedibus
Dulciflua tua memoria
Sanctus
Agnus Dei
Beata viscera
Alma Dei genitrix
Benedicamus Domino
Mistico Mediterraneo
Rex tremendae
Liberata
Da te a me
Le lac
Dies Irae
Gloria
Corale
La folie du Cardinal
U Siplocru
Scherzie veranili
Figliolu d'ella
Gradualis
Sanctus
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