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Giant Skyflower band - Blood of the sunworm
(softabuse)
www.softabuse.com
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Reborn to be wild

La eco di tempi trascorsi e di una mellow psichedelica pervade “Blood of the sunworm” disco realizzato a quattro mani da Glenn Donaldson di SkyGreen Leopards e Shady Sartin, entrambi frutto del calderone alternativo di una San Francisco che guarda ad ovest, cercando di voltare le spalle il meno possibile al mondo occidentale su cui riesce a volte a dettare legge con le proprie innovazioni tecnologiche e con la sua musica così fortemente originale. Donaldson, immerso tra dodici corde e sitar acustici e chitarre Coral (sono quelle che imitano il sitar) intona mantra intimistici che paiono usciti dal Monte Tamalpais mentre Shady Sartin ricama. La voce, a volte solo la eco del segnale originale, risuona come una allucinazione. Una grande atmosfera pervade il disco che non ha pretese se non quella di testimoniare l’incontro di due fedeli seguaci della psichedelia, di una nuova psichedelia. Anche se i riferimenti sono Skip Spence piuttosto che il disco solo di Bruce Palmer (ex Buffalo Springfield) qui la scrittura e il setting è originale, si tenta di essere se stessi. Con la conclusiva “Meditation on Christ and the Magi “ che la dice lunga sulla spiritualità di questi nuovi hippy, metà Neil Young, metà Born Christian.

Ernesto de Pascale

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