Supercool offering from living icons of Rockabilly’s revival of the late seventies still at their best, backed by Elvis’s original singers, The Jordanaires.
This is a Vibrant, loving, example of how contemporary Rockabilly Music can be!!
A trent’anni dalla morte di Elvis Presley il più bel tributo a tutto ciò che di straordinario il cantante di Memphis produsse è ad appannaggio del newyorchese Robert Gordon, un nome noto del panaroman rockabilly internazionale, assurto agli onori della cronaca nei tardi settanta grazie a due bei dischi su RCA e la sponsorizzazione sincera di Bruce Springsteen e un bel singolo intitolato “Red Hot”.
In “Now or Never” Gordon richiama al suo fianco il chitarrista inglese Chris Spedding, suo fido braccio destro già all’epoca, musicista versatile dalla carriera e dal curriculum invidiabile - jazz, canzone d’autore, punk, Rock & Roll, e chi più ne ha più ne metta - perfetto contraltare alla voce col “saltino” di Gordon, vocalist dalla pasta originale che davvero non teme confronti. In “It’s Now or Never“ arrivano a dare una mano ai due il gruppo vocale dei Jordanaires, o ciò che resta di loro, che Elvis volle al suo fianco sin dal tardo 1956 e da quella splendida versione tv di “Peace in the Valley” che portò il Gospel nelle case degli americani più reticenti.
In questo disco si respira perciò purezza, trasparenza e sincerità e non aleggia l’ombra del tributo. Gordon, Spedding, The Jordanaires sono artisti che suonano questa musica da sempre, è il proprio DNA a esprimersi. Non di meno, proprio in brani come “Peace in the Valley” si sente il desiderio di conteporaneizzzare la tradizione - nella strumentazione e in certe piccole modifiche ( la chitarra acustica, l’organo Hammond nel background ) che rendono la versione più vicina alla musica di The Band che a Elvis - segno della immortalità del genere, così spesso sottovalutato o considerato come un suppellettile della nostra. Forse vale la pena ricordare che senza Evis non ci sarebbero stati né i Beatles né gli Stones né nessun altro e che un salutare tuffo nelle radici della musica americana è necessario per azzerare e ripartire e riconsiderare. Spedding, straordinario e supercool in “lawdy Miss Clawdy” ci ricorda la fondamentale lezione del less is more con un senso ritmico e della compostezza che uno dei grandi segreti del rockabilly, a fronte di quanti pensino la ribellione si esprima nell’eccesso. Gordon è invece proprio l’esempio vivente di un sessantenne dallo stile ancora rilassato e composto, orgoglioso della tradizione che ripropone con tutte le carte in regole. Ed è rimasto uno dei pochi in grado di poterlo fare con cognizione di causa. Questo album né è il migliore esempio.
Ernesto de Pascale
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Track List
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