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Francesco De Gregori Live a Prato
Nella classica notte di mezza estate l’artista propone un ideale greatest hits.
PRATO, PIAZZA DUOMO, 23 Luglio 2007
La cappa di caldo, stabile anche in Toscana, sembra lasciare un attimo di tregua questa sera. Il gran numero di spettatori accorsi in piazza viene così graziato dal meteo. I più giovani trovano la delusione delle seggioline pronta ad attenderli. Scelta discutibile dell’organizzazione che forse ha stimato un’età media troppo alta. L’effetto ovviamente è smorzato, sventolare accendini (o cellulari; orrenda moda che prende sempre più piede) sulle note di Rimmel stando seduti non è il massimo. Come non è il massimo trovare decine di seggiolini riservati, ma questa è un’altra storia.
Complice la postura la piazza è fredda, canta poco, si muove poco. Applaude, e tanto, un De Gregori in forma. Vocalmente quasi impeccabile. Il cantautore romano fa molto, rispetto ad alcuni standard passati, per concedersi al pubblico. Quasi due ore di spettacolo, l’esecuzione di gran parte dei pezzi più conosciuti, una buona gestualità. Peccato per la ritrosia nel parlare dal microfono, sicuramente sarà stata evitata la banalità di rito, però il primo grazie dopo cinquanta minuti lascia perplessi.
Il giudizio finale è tuttavia positivo. Soprattutto si ha la sensazione di aver assistito ad uno spettacolo completo. Ispirate sonorità folk si sono mescolate ad alcuni pezzi elettrici di Calypsos, ultimo album dell’artista. Notevoli gli arrangiamenti, ben eseguiti, variati rispetto all’originale in studio senza però svilire l’anima dei pezzi. Nella scaletta, di vistoso, è mancata solo La storia, mancanza però ampiamente compensata da un commovente tris finale, Il bandito e il campione, La donna cannone, Buonanotte fiorellino.
MATTEO VANNACCI
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