.



Filosoficantanti e cantantifilosofi nella necropoli

Franco Battiato "Il Vuoto Tour"
15 luglio 2007 scavi archeologici di Vulci (Vt)


Nell'ambito del Vulci Festival, compreso nella rassegna Il senso dei luoghi 2007 organizzata dalla Regione Lazio e dall'Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio,volta alla fruizione da parte del pubblico di bellissime zone della regione grazie ad eventi culturali, si è esibito Franco Battiato regalando l'anteprima del suo Il Vuoto Tour 2007.
Tutto esaurito nella cavea del sito ove si trovano gli imponenti scavi archeologici dell'area di Vulci, anticamente popolata dagli Etruschi come tanti luoghi della zona e comprendente 110 ettari di terreno, per l'attesissimo concerto dell'autore catanese che era preceduto da un'esibizione di Roberto Cacciapaglia. Battiato era accompagnato dal filosofo Manlio Sgalambro, il pianista Carlo Guaitoli, Angelo Privitera, FSC, MAB e Nuovo Quartetto Italiano. Atmosfera speciale e di estrema tranquillità grazie al luogo così particolare e alla poca illuminazione della cavea che contribuiva a creare una sorta di straniamento dal contesto normale dei concerti di norma fatti, architettonicamente parlando, in spazi ben diversi da questo.



Battiato propone brani tratti dal suo più recente cd Il Vuoto e molti dei classici del suo repertorio. L’inizio fa capire l’uomo e l’artista. Battiato comincia da solo con Haiku e ci guida in un breve viaggio nella saggezza e poesia giapponesi. Come seconda canzone il maestro esegue Povera Patria dove scatta subito l'applauso a testimonianza del disagio in cui ci troviamo come società da veramente troppo tempo, abbiamo visto troppi furbetti del quartierino allegramente fregarsene di tutto ciò che è giusto per dimenticare questa canzone. Come non dimentichiamo Ruby Tuesday che Battiato fa sua con la naturalezza data dall'affetto verso uno dei tanti momenti importanti del rock dimostrato in tante parti della serata dalle tre chitarre elettriche sul palco. Altri momenti da ripercorrere senz’altro Amore che vieni amore che vai e La canzone dei vecchi amanti.Vanno segnalati ovviamente i tanti classici che il repertorio di Battiato comprende e che abbiamo ascoltato insieme ad un pubblico partecipe e appassionato: Centro di gravità permanente, La Cura, L'era del cinghiale bianco, Shock in my town, La stagione dell’amore, Voglio vederti danzare, Cuccuruccuccù e tante altre che nel corso di una carriera ormai quasi quarantennale il musicista catanese ha proposto. Il prodotto finale è un concerto suonato benissimo, con attenzione ma anche con grande rilassatezza e sorrisi che il maestro ha distribuito con generosità ad un pubblico complice. Personalità eclettica e originale Battiato ha iniziato dedicandosi alla musica sperimentale e all'avanguardia (a tale proposito l'opening act di Roberto Cacciapaglia musicista legato a quelle esperienze artistiche) per poi scoprire il pop negli anni '80 e un ruolo di musicista disposto in certi momenti a strizzare l'occhio al pubblico generalista ma al contempo pronto a tracciare percorsi culturalmente e musicalmente importanti e a volte politicamente scorretti. Come quando si è esibito in Iraq diventando una sorta di ambasciatore culturale di una terra sfortunata ma custode delle più antiche tradizioni musicali della storia da conservare gelosamente e non da trascinare in quella che poi si è rivelata una guerra inutile se non, come tutte, dannosa. Quindi la musica etnica ma anche il rock progressivo e i testi del filosofo Manlio Sgalambro che ha cantato Canzone galattica e La Mer con sicuramente molto sano understatement in una serata svoltasi sotto un cielo pieno di stelle, perfettamente visibile proprio grazie all'assenza di luce che ha trasformato la cavea ma anche il pubblico e l'evento in qualcosa d'altro nel sito di importantissimi scavi archeologici che indubbiamente sono un tesoro a cielo aperto, visitabile con esperti che possono raccontare storie del passato e testimoniare il nostro presente grazie ad iniziative come questa.

Alessandro Mannozzi


tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker