A diciotto anni di distanza tornano i Genesis al Circo Massimo di Roma
Genesis "Turn it on again Tour"
Roma, Circo Massimo 14/7/2007
Di fronte a mezzo milione di persone che hanno riempito il Circo Massimo di Roma i Genesis hanno fatto ritorno in Italia dopo diciotto anni dall'ultima volta, erano i tempi di Invisible Touch che aveva regalato diversi successi di pubblico ma meno di critica e tant'è, ho sempre pensato che Mike Tony e Phil avessero capito prima di tutti cosa sarebbero stati gli anni '80: disimpegno e voglia di divertirsi dopo le lotte degli anni precedenti. Anni comunque divertenti ma che i Genesis avevano iniziato senza l'anima progressive incarnata da Peter Gabriel che aveva lasciato dopo il doppio The lamb lies down on Broadway. Alcuni anni e dopo essere rimasti in tre nel 1978 per l'abbandono si Steve Hackett i Genesis incidevano Duke che conteneva il tormentone dei concerti del gruppo Turn it on again da cui prende il nome questo tour che li vede di nuovo insieme. L'evento, come ogni anno, è il Telecomcerto gratuito che come sapete ogni anno si svolge a Roma ai Fori Imperiali che quest'anno non bastavano a contenere il palco che i Genesis si portano dietro.
Grande spettacolo e grande musica che potremo vedere in dvd tra poco visto che il filmato ufficiale del tour si baserà su questa serata indubbiamente affascinante visto il luogo così pieno di storia,conosciuto in tutto il mondo grazie alla celebre corsa delle bighe in Ben Hur. Qualche numero:il palco è a forma di W largo 64 metri, profondo 28 alto 28 metri e 20 e in questo tour ce ne sono quattro alternati nelle varie città dove si sono fermati a partire da Helsinki l'11 giugno e concludere a Roma stasera. Il tutto trasportato da 45 tir, 18 camion con rimorchio ed un numero imprecisato di furgoni che danno l'idea dell'investimento fatto su una struttura molto bella con ai lati due schermi giganti in Hd che insieme ad altri posizionati nell'area hanno permesso a tutti di vedere i musicisti che oltre ai tre membri originali erano Daryl Stuermer al basso e Chester Thompson alla batteria autore insieme a Phil Collins di un duetto di batteria vecchia maniera che è sfociato in Los Endos. Nella scaletta molti classici dei diversi periodi artistici del gruppo: In the cage e Carpet crawlers da Lamb e The Cinema show, Firth of Fifth e I know what I like da Selling England by the pound, Ripples e Los Endos da Trick of the tail, Follow You follow Me da And then there where three che raccontano cosa i Genesis sono stati fino alla fine dei '70. Dal 1980 con Duke e soprattutto l'anno successivo con Abacab la band muta radicalmente genere e abbandona il progressive arrivando in poco tempo ad un successo planetario trainato anche dalla carriera solista di Phil Collins che negli anni è arrivato a vendere 100 milioni di copie dei suoi dischi (i Genesis 130). In quell'inizio degli anni '80 quando il progressive era morto e sepolto (almeno in U.K.) ed imperavano new wave e punk rock i genesis stravincono l'annuale referendum della rivista Melody Maker votato dai lettori: gruppo dell'anno, migliore gruppo dal vivo, migliori produttori, secondi compositori, terzo miglior 45 giri, secondo miglior album e come singoli migliori tastierista, chitarrista, batterista e bassista e non vado oltre... Certo dischi come Genesis del 1983 gridano vendetta ma allo stesso tempo il repertorio del gruppo non pare risentire di qualche prova più affrettata. Altre canzoni protagoniste della serata sono ovviamente quelle che li hanno resi sempre più conosciuti:Mama, Invisible touch, Tonight Tonight Tonight, Domino, I can't dance, Throwing it all away e Home by the sea tra le altre.
Insomma, l'evento vero sta nel fatto che Phil Collins sia rientrato nel gruppo e che i Genesis fossero attesi da milioni di appassionati sparsi in tutta Europa e, da settembre, negli U.S.A. Come le vere rockstars insegnano, si deve avere un livello tecnico, audio e scenico importante per veicolare quello che resta uno dei più begli spettacoli di sempre: un sano concerto rock. Gratis.
Alessandro Mannozzi
