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Il più creativo interprete del jazz europeo di scena a Roma: Jan Garbarek
Jan Garbarek Group
Roma, auditorium Parco della musica, Roma Jazz Festival, 2 luglio 2007
Il Roma Jazz Festival organizzato da Mario Ciampà con la fondazione Musica per Roma quest’anno viene dedicato alle “voci” del jazz:i sassofoni - e indubbiamente Jan Garbarek, sassofonista nato in Norvegia sessant'anni fa, è da molti anni ai vertici creativi del jazz europeo. La critica, o almeno una parte, riduttivamente lo definisce new age e sbaglia di grosso. Artista simbolo della super etichetta tedesca fondata da Manfred Eicher, la Ecm, si è sempre contraddistinto per il suo lavoro sulla contemporaneità, sull'attimo della nota stessa ma anche sulla reinterpretazione di melodie della tradizione mitologica norvegese dando così la prima vera traccia di jazz europeo, completamente, o quasi, distaccato da quello americano. E' pur vero che la tradizione si sente eccome nel corso del magnifico concerto tenuto dallo Jan Garbarek Group nella cavea dell'auditorium Parco Della musica a Roma. Un'avventura quasi mistica coinvolge il pubblico grazie ai suoni algidi, alle note alte tirate all'inverosimile o appena accennate come melodie da custodire e da far crescere, evolvere in una progressione affascinante resa tale dalla creatività e dalla tecnica dei musicisti sul palco. Da notare anche la qualità audio dell'esibizione, tecnica hi-fi tedesca ed architettura italiana hanno garantito un ottimo risultato dando la possibilità di ascoltare perfettamente questa musica eterea, gelida nella sua sonorità e calda, caldissima nella concettualità.
Musicista simbolo della Ecm Garbarek ha con lui sul palco al piano e tastiere il tedesco Rainer Bruninghaus semplicemente fantastico nel dare la melodia e una eclettica creatività ai suoi soli (entusiasmante quello al piano), il batterista parigino Manu Katchè di cui sappiamo ormai tutto e Ebehrard Weber al basso con il bandleader sin dagli anni '80.
Ormai garbarek ha raggiunto lo status di leader del jazz europeo,il suo ultimo cd "In praise of dreams" ha ottenuto la nomination per il Grammy award, vale quindi la pena di seguire i suoi concerti e la sua musica che,nonostante venga ingiustamente fatta passare per complicata, affascina l'ascoltatore sin dalle prime note. Concerto meraviglioso.
Alessandro Mannozzi
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