New Power Re-Generation for Minneapolis’s finest!
“Planet Earth” is even better than “3121“. Check it out!
Talmente è forte la sicurezza dell’artista meglio conosciuto come Prince che il suo nuovo album, “Planet Earth”, non si preoccupa di comunicare all’ignaro ascoltatore i titoli dei dieci bellissimi brani che compongono un disco convincente, ancor più bello del precedente “3121”, di per se già un piccolo capolavoro di eleganza black. Si comincia alla grandissima con un brano epico che cresce come da tempo non ci faceva più ascoltare l’artista di Minneapolis per sfociare in un finale Gospel contrappuntato da un lancinante solo di chitarra che dà la misura dei 45 minuti di un disco nato sull’onda delle controversie.
Prince giunge infatti a questo “Planet Earth” dopo aver firmato un contratto con una nuova major, La Sony/Bmg, ma ha subito stupito - come sua abitudine - pubblicando l’album in anteprima con una quotidiano inglese, senza però infrangere i termini contrattuali e lasciando la casa discografica totalmente disorientata. Una mossa scorrettissima che però deve aver fatto riflettere i tipi della casa discografica sulla caducità del momento attuale dell’industria, obbligandoli fare buon viso a cattivo gioco e sorreggere l’evento inatteso, complice una lunga sequenza di concerti che l’artista terrà a Londra per tutto il mese di agosto (debutto, oggi 1 agosto).
In “Planet Earth” sorprende ancora una volta la poliedricità del musicista e i suoi temi sempre ben sviluppati, mai scontati (come in “Call me Mr. Goodnight“ con il suo carillon usato come un glockespiel), temi profondamente black ma dotati di un gusto armonico e melodico fuori dalle razze e dagli stili che uniscono coralità e gusto accattivante per le classifiche come il bel riff di “Guitar“, primo singolo dell’album, dimostra o come esalta all‘ennesima potenza il brano numero otto (“Chelsea“?… boh?), un super funky che riempirà i dancefloor di tutto il mondo con i suoi specials fiatistici anni settanta.
Con una formazione non dissimile da quella vista a Montreux e la partecipazione di molti nomi noti del suo passato (il duo femminile losangelino Wendy & Lisa, Maceo Parker, ex altoista dei JB’s di James Brown, la batterista/percussionista Sheila E., il batterista Michael Blair anche con Giorgia e Vasco Rossi), “Planet Earth” colpisce per congruità nonostante sia stato registrato qui e là per l’America e ci ricorda che l’artista meglio conosciuto come Prince gioca una partita su un campo dove nessuno - a buona ragione - ha il coraggio di sfidarlo.
Ernesto de Pascale
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Track List
1. Planet Earth
2. Guitar
3. Somewhere Here On Earth
4. The One U Wanna C
5. Future Baby Mama
6. Mr. Goodnight
7. All The Midnights In The World
8. Chelsea Rodgers
9. Lion Of Judah
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