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Brad Mehldau Trio: Anything Goes
(Warner)
Brad Mehldau ha consegnato alle stampe un nuovo album, anything goes che lo riporta ai fasti di The Art of Trio, vol. 1 e del suo primo album introducing . Questo nuovo cd, il cui titolo rimanda alla celebre composizione di Cole Porter, riacquista queslla compostezza a cui il pianista ci aveva originariamente abituato, un jazz a volte accademico e classico ma assolutamente immortale per qualità, intimità e concentrazione. Qui le composizioni spaziano dai classici di Harold Harlen( Get Happy), Hoagi Carmichael ( nearness of you), a una bella versione di Skipy di Thelonius Monk, a una ancora più centrata di Smile di Charlie Chaplin, un brano difficile da rendere originale davvero. Sono però, anche questa volta, i brani pop a incuriosire di più; per anything Goes Mehldau ha scelto Everything in Its right place dei Radiohead, un gruppo al quale sta compiendo un bel servizio, e Still Crazy after all these years di Paul Simon, una canzone dallomonimo album del cantautorre, che il pianista non stravolge rispettandone il tono sofisticato nei cambi di accordi e riproponendo quel tono un pò elegante un pò chic, molto anni settanta. In Anything goes di Brad Mehldau ogni brano è però un viaggio a se stante e il disco scorre via come certi album di una volta, per 63 minuti di grande musica. A questo punto della sua bella carriera ci piacerebbe sentire Mehldau più spesso accompagnare qualche cantante ma intanto chiediamo che un disco del genere venga stampato anche in vinile. Quella sì che sarebbe una mossa di classe!
Ernesto de Pascale
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