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Il Popolo del Blues inaugura “People and Places”! La nuova sezione, interamente curata da Alessandro Mannozzi (uno dei fondatori di “Rai Stereonotte e tutt’ora conduttore di un programma su Rai Radiouno e speaker televisivo), racconterà, tra descrizioni e interviste, personaggi e luoghi del panorama romano - da dove Alessandro corrisponde e di cui è esperto conoscitore - e non solo. Buona lettura e buon divertimento!
Conversazione di Alessandro Mannozzi con Gegè Telesforo
Mattinata di sole,entrambi un po’ cotti dalle ore piccole della sera prima,ci incontriamo con Gegè nella redazione della trasmissione tv di Renzo Arbore per Raiuno “Meno siamo meglio stiamo” di cui il mio interlocutore è autore. Gegè è un cantante,bravo veramente,di Jazz e di Funk e già questo suo coraggio la dice lunga sulla stima che merita. Iniziamo parlando di una passione comune: la radio.
D. Radio,Televisione e ovviamente la musica. Fai tante cose ma sbaglierei se dicessi che la radio è il media che più ti stimola?
R. Io vivo di musica e la radio mi dà la possibilità di proporla. In più ho la fortuna di lavorare per una azienda,una radio (Radio Capital del gruppo L’Espresso n.d.r.) che mi lascia carta bianca nelle scelte musicali,cosa molto difficile oggi che i network vengono gestiti artisticamente da direttori e programmatori con le playlist di brani da trasmettere in accordo con le case discografiche. Insomma tutto quello che sappiamo benissimo,si ascoltano le solite venti canzoni e basta…Quindi per me lavorare in un network importante come Radio Capital del gruppo L’Espresso è fonte di grandi soddisfazioni. La radio sta crescendo e gli ascolti ci confortano. Puntiamo da tempo su un pubblico di livello medio-alto che poi è quello che continua ad acquistare dischi originali e non copie pirata e segue con attenzione musica che quasi mai è presente nelle classifiche.
D. L’ingresso pesante delle playlist concordate con i discografici nella programmazione delle radio ha di fatto aumentato a dismisura il potere di persone che si occupano di musica,legittimamente, per venderla. Con tutte le considerazioni del caso,non ti sembra un po’ troppo?
R. Si. Inoltre tutto questo mortifica il lavoro e la creatività di molti nostri colleghi. Su molte stazioni non ci sono più Dj famosi ma speakers che hanno la grandissima abilità di intrattenere gli ascoltatori raccontando il nulla o annunciando e disannunciando brani che sono sempre gli stessi riempiendo spazi che sono fatti di secondi. Solo quindici,venti secondi a disposizione perché la radio non è più gestita da uomini ma da macchine.
D. Anche gli orari contano. Il tuo programma su Radio Capital va in onda in seconda serata,il mio su Radiouno addirittura dopo la mezzanotte e questo consente di sfuggire al ritmo forsennato del palinsesto diurno. Possiamo continuare ad essere ciò che siamo: un po’ Dj un po’ critici musicali e ci metto anche un po’ romantici…
R. Facciamo un esempio: noi non proponiamo una radio “fast food” ma una bella tavola ben apparecchiata con un buon vino rosso da stappare e pietanze sfornate con tutto l’entusiasmo che ancora ci contraddistingue. Ora,la televisione. In molti si ostinano a considerarla nemica della radio,io non penso sia così. Intanto perché ti garantisce guadagni ed esposizione migliori ma poi anche perché nessuno finora ha fatto veramente lavorare insieme i due media,ciascuno ha copiato l’altro a seconda delle stagioni…
D. Il tuo ruolo di autore del programma di Renzo Arbore per Raiuno “Meno siamo meglio stiamo” ti sta dando belle soddisfazioni professionali…
R. E’ impegnativo. Per preparare la puntata del sabato notte lavoriamo l’intera settimana e poi personalmente oltre a curare con gli altri autori e Renzo la parte creativa sono impegnato a mandare avanti tutto ciò che riguarda la parte musicale del programma. Quindi le scelte artistiche,i musicisti,il palco,l’audio fanno parte delle motivazioni per cui sono stato coinvolto. Le cose stanno andando bene. Riusciamo a rispettare piani di produzione ben fatti grazie al lavoro di professionisti Rai ed esterni che sono i migliori per far ascoltare bene la musica ed organizzare tutto. Tra i collaboratori esterni all’azienda citerei Toni Soddu,già all’opera in Doc insieme ai tecnici di RadioRai,che ha realizzato con me tutta la parte tecnica audio del programma che come in passato offre un prodotto all’avanguardia migliorato dall’avvento del digitale. E’ stato poi realizzato uno studio di registrazione multitraccia con il quale abbiamo registrato tutte le puntate. Per cui se RaiTrade vorrà pubblicare dei cd avrà un ottimo materiale anche tecnico su cui lavorare. Possiamo rimissare tutto per garantire agli acquirenti il massimo di qualità non solo video ma anche audio.
D. Nel corso del programma state proponendo quei musicisti regionale da sempre confinati in aree geografiche ristrette,incontri di Renzo nel corso del tempo?
R. Si. Amici musicisti che Renzo ha avuto modo di incontrare,con cui ha collaborato in situazioni diverse e che ha voluto proporre in tv dando loro un’esposizione che non avrebbero da nessun altro. Il tutto legato anche all’operazione discografica riguardante il nuovo disco di Renzo Arbore e gli Arborigeni “Vintage…ma non li dimostra” che è un doppio cd dove sul primo disco ci sono le canzoni dell’Arbore “crooner” e nel secondo vengono presentati questi artisti. Musicisti come ‘Nduccio, il cantautore regionale di Pescara, Sergio Laccone con le canzoni pugliesi e diversi altri tra cui Leo Sanfelice, pianista, cantante e compositore di canzoni d’epoca.
D. E poi ci sono le stelle del Jazz. Musicisti di altissimo livello…
R. A parte gli Swing Maniacs che sono tutti dei giovani talenti del Jazz che si rifanno più agli anni ’40 che agli anni del be bop ci sono anche Stefano Di Battista e Stefano Bollani che è uno dei pianisti italiani più richiesti al mondo. Insomma cerchiamo di dare un po’ di visibilità a quel genere,il Jazz,che amiamo e che sta tornando ad interessare il pubblico anche grazie ai dischi di artisti come Michael Bublè,Norah Jones o la giovanissima Madeleine Peyroux.
D. Ma parliamo del tuo progetto discografico. Hai lanciato una etichetta i cui primi dischi abbiamo già recensito. Come sta andando?
R. Insieme ai musicisti con cui collaboro da anni ho dato vita alla “Groove Master Edition” legata di più al programma che conduco a Radio Capital quindi con un orientamento artistico che va verso l’ R ‘n B,la musica Latina e al Jazz piuttosto che verso le canzoni vere e proprie.
D. Quando tornerai a cantare? Sta passando un po’ troppo tempo dall’ultima volta.
R. Adesso fra la radio,la televisione e soprattutto una bellissima bambina di ottanta giorni che francamente è quella che mi impegna di più non so…sai,quando diventi padre a 43 anni non hai più l’energia di prima. Alla nostra età queste esperienze si vivono forse con un po’ di apprensione in più e quindi ho sospeso l’attività live ma lavoro con i musicisti della Groove Master Editino e spero per la prossima estate di “riorganizzare la band” come dicevano i Blues Brothers e tornare a fare danni in giro.
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