. |
Sam Taylor - Biggest Dream
Back Alley Records 2004 USA
Figlio del sassofonista Sam “the Man“ Taylor, Sam Taylor é stato pugile professionista per diversi anni prima di cominciare a credere che in famiglia Taylor ci fosse posto per un altro musicista. Imbracciata la chitarra, ha anche composto per artisti straconosciuti lasciando la sua attività come musicista titolare in secondo piano, tanto che gli si attribuiscono solo una manciata di album tra cui “Signature”, “Desert Soul” e “Bluz Man”, gl’ultimi due per la Trope Records. Da bambino, frequentando la chiesa, Taylor fu coivolto nella musica religiosa e questa influenza emerge chiarissima in questo “Biggest Dream”, un disco tra Soul e Gospel che comincia profanamente con “Spirit”, un pezzo quasi-disco anni settanta per continuare su strade piu’ spirituali con l’ingresso del violino di Heather Hardy, una fedelissima di Taylor. La talentuosa Hardy è una musicista molto attiva nel giro del Blues al femminile, e il suo violino, con la voce di Taylor e le linee direttrici del basso di Mike Nordberg, segnano tutto il disco, come nella ispiratissima “Stand by Be”. Notevoli anche “Prayer of a Bluesman”, “Thank you Lord”, “Mother of the Year”, pezzo a sfondo sociale che merita doppia attenzione, e il duetto con la Hardy nella celeberrima “You got a Friend” di Carole King. Al disco mancano arrangiamenti esplosivi per evitare una certa uniformità, pur restando in un ambito di grande qualità. Taylor possiede una bella voce e canta con molto mestiere, gli mancano forse un filino di personalità e di potenza. Fa piacere segnalare che le foto del libretto sono opera di Brian Smith, un “collega” inglese con quale s’è spesso lavorato spalla a spalla in tanti concerti.
Luca Lupoli
tutte le recensioni
home
|
. |