. Danielson – Ships

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Danielson – Ships
(Secretly Canadian)
www.secretlycanadian.com


Strange psychedelic pop from the Space! Very good

Molto intrigante questo nuovo album di Daniel Smith, che per le registrazioni ha chiamato a raccolta oltre a tutti i suoi fratelli ( come già aveva fatto per numerosi progetti del passato) anche molti amici musicisti e i collaboratori che ha incontrato nel corso della sua carriera, raccogliendo il collettivo sotto il nome di Danielson. Un pop psichedelico e allucinato, generalmente rumoroso ma che lascia spazio a piccoli frammenti di canzone che si intromettono nella musica come parentesi di calma apparente, ad esempio come nel brano di apertura Ship the majestic suffix. Collage a struttura libera di parti diverse che ricordano la musica di Fiery Furnaces e Architecture in Helsinki, anche se meno strutturati come i frenetici cut up dei Fiery Furnaces e più basati su evoluzioni strane e imprevedibili delle parti come piccole rapsodie. Non mancano neanche le melodie volutamente elementari tipo “pop carillon” , come in Two Sitting Ducks. Bello specialmente il brano Did I step on your trumpet, che pur mantenendo le caratteristiche musicali di imprevedibilità già descritte può vantare una maggiore orecchiabilità che lo rende affabile per l’ascoltatore e che gli consente di attirare subito a sé l’attenzione. E’ un disco abbastanza strano ma creativo, in cui non mancano i momenti di genuina follia come nella specie di cluster conclusivo di Two Sitting Ducks. Dalla sua , per rendere il progetto particolare com’è, il gruppo ha il fatto di essere una specie di collettivo in cui confluiscono musicisti da ogni provenienza, e in cui quindi si vengono a riunire i più svariati tipi di strumenti. La band può così far forza su un certo sinfonismo e su una ampia possibilità di variare gli strumenti e le sonorità per gli arrangiamenti. Tra i membri “illustri” del collettivo c’è anche Sufjan Stevens, autore con Illinois di una delle rivelazioni discografiche del 2005. L’unica pecca è che le strane parentesi di pop quasi urlato che irrompono continuamente nella musica, passato l’effetto iniziale, dopo un po’ stancano, e quindi l’album ammalia e incanta all’inizio ma nella sua totalità il giudizio si ridimensiona un po’ . Ad ogni modo, molto bello.

Giulia Nuti

Track list

Ship The Majestic Suffix
Cast It At The Setting Sail
Bloodbook On The Halfshell
Did I Step On Your Trumpet
When It Comes To You I?Lazy
Two Sitting Ducks
My Lion Sleeps Tonight
Kids Pushing Kids
Time That Bald Sexton
He Who Flattened Your Flame Is Getting Torched
Five Stars and TwoThumbs Up

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