Radio friendly Rockin’California 2006

Hanno fatto le cose alla grande Rhett Miller, un autore dallo stile semplice e solido che scrive con in mente il suono classico delle FM americane e il sapore delle cose andate sull’onda lunga della California della prima metà dei settanta e, più in genere, del cantautorato elettrico di quel decennio.
Per “The Believer” è stato scelto George Drakoulias, produttore celebre per lavorare senza tanti fronzoli alle canzoni e aver portato alla luce, e peraltro con il suono giusto, The Black Crowes e in tempi più recenti per il successo di Tift Merritt e il suo “tamburello”.
In “The Believer” di Rhett Miller si sente la produzione tipicamente westcoast del duemilasei. Tanto suono, la eco del wall of sound ma anche di artisti quali Tom Petty & The HeartBreakers e dei primi Crowes, un filo di romanticismo decadente, l’autenticità autorevole delle camere d’eco di una volta.
Ci sono alcuni brani davvero killer in “The Believer” come “Ain’t that Strange” singolo con velleità garage che piacerà a tutti per la sua spontaneità e per un grande solo di chitarra, perfetta per le radio rock. E quando Rhett tira fuori l’anima più romantica è in grado di esprimersi bene in brani come “Fireflies”( in duetto con Rachel Yamagata) così come non nasconde il suo affetto per i sessanta, per i Byrds( “i’m with her”), i Beatles(“Singular girl”).
Impressioni generali positive per “The Believer”(intenso il brano che dà il titolo all’album e che potrebbe aver scritto Elliott Murphy per “Just a Story from America)) che trovano conferma nella presenza di Jon Brion, il produttore di Fiona Apple ed Aimee Mann( di quest’ultima Miller interpreta “i Believe she’s lying”), uno specialista nei dettagli e nelle finezze, e nella carica musicalissima di Matt Chamberlain alla batteria, l’uomo giusto per un disco così e per un chitarrista determinato come Rhett.

Ernesto de Pascale