. Tutti i musicisti devono morire



Prigionieri del rock’n’roll
AAVV - Tutti i musicisti devono morire

Coniglio Editore, 2005, pagine 63, euro 5
www.coniglioeditore.it



An italian fiction compilation, in which 8 short stories are like tracks playing some indie musicians’ ordinary life

“Tutti i musicisti devono morire” può essere letta come una serafica constatazione o come una disillusa adesione all’immaginario r’n’r. Si sprecherebbero le citazioni, i nomi, le biografie, cadendo magari in un andante nostalgico più che in serrati rif. Fortunatamente, “tutti i musicisti devono morire” è il titolo sotto cui si riuniscono otto brevi racconti indenni da facili retoriche, dal già visto e sentito. Le storie sono quelle ordinarie di alcune garage band e dei loro componenti, ma non siamo dalle parti di Trainspotting ne’ in odore di quelle suggestioni. Le scene che troviamo sono tutte italiane, come lo sono i personaggi, i volti che scorrono e si accavallano o certe ambientazioni urbane. I fotogrammi che si succedono da un racconto all’altro ci mostrano i rapidi entusiasmi e le tristezze abissali su cui si modella il quotidiano dei musicisti e con cui si impastano le loro vicende personali, nel riflesso costante della musica suonata e di quella ascoltata. Musica e sostanze più o meno lecite, musica e amore, musica-morte e rinascita : questa è la miscela raccontata variamente con una scrittura lucida, quanto vibrante e appassionata. Una conferma di autenticità da parte di un gruppo di scrittori nati tutti sul confine emblematico fra i ’60 e i ’70, e cresciuti negli ambienti della musica ‘indie’ italiana.In questa compilazione da leggersi subito Luca Ragagnin (Ian Curtis,per dire),Yari Salvatella (My way), Domenico Mungo (Odio la pioggia).

Elisabetta Beneforti

tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker