Panattoni è un puro. A suo modo un duro, di quelli che credono che un cantautore possa davvero cambiare il mondo. Appartiene alla categoria dei Phil Ochs, di altri colossi del cantautorato di una volta. E quando è il momento di parlare d’America ci metterebbe la kappa, fosse per lui. Ecco allora la verità sul nuovo album, “l’America”, l’America Latina, quella che Panattoni rivisita con personalità, quella vera per lui, l’unica America
Uno così non può far male, può solo far bene e far del bene agli altri con le sue canzoni. Non importa, e probabilmente poco importa a lui( forse a qualcun altro può importare) dire né specificare più di tanto che il suo nuovo album non distanzia molto dal precedente o che le istanze sonore paiano un po’ naïf, démodé.
Panattonì è altrove e con lui il suo collettivo, anzi Colectivo, che crede ciecamente in lui e assecondandone completamente le motivazioni generali.
Quando poi Panattoni incontra uno come Francesco Guccini è una festa della condivisione; non solo per la bella versione italiana, tradotta da Guccini stesso, di “te recuerdo Amanda” di Victor Jara, ma per le immagini ispirate da Chico Buarque, da Silvio Rodriguez, Alberto Zitarosa, Ruben Lena.
Tutto bene quindi per un artista onesto e sincero.
Come fare però a farsi conoscere e vendere qualche copia di questo buon disco? Il suggerimento è il seguente: chiedere a Francesco Guccini di intercedere per il Colectivo presso Beppe Carletti dei Nomadi per fare aprire a Panattoni i concerti estivi del gruppo di Augusto Daolio.
Il risultato è assicurato!
Ernesto de Pascale
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Track list
1. Cemento E Lacrime
2. Garage D'oblio
3. Ti Ricordo Amanda
4. L'america
5. Suoni
6. Rivoluzioni
7. Iquique
8. Il Geri
9. Ritornando
10. La Milonga
11. Democrazia
12. Simon |