The right notes with the right words. The perfect song. Eels have the knowledge. We got the privilege to hear them.

Mark Oliver Everett, in arte “E”, ha un dono davvero raro: la sintesi. La sua musica è come una formula chimica. Tutto è perfettamente dosato, la musica, gli arrangiamenti, le parole, sembrano seguire regole matematiche che le rendono perfette senza perdere però quel calore che solo le canzoni vere hanno. Mr. “E” è un’ artista a cui non fa paura mettersi in gioco, scoprirsi, usare la musica come medicina per se stesso; e questo processo viene fatto senza che le note perdano quel potere comunicativo che è insito in loro. “The Only Thing I Care About” o “It’s A Motherfucker” sono tutto questo e molto altro perché l’arrangiamento per archi non le ha appesantite, anzi, ha amplificato le sfumature. “Flywatter” diventa, in questo live, ancor più ironica che su disco, citando la colonna sonora di Frankenstein Jr. La versione di “Girl From The Norhern Country’ di Dylan sembra un out-take da “After The Gold Rush” di Neil Young, mentre ‘Spunky’ rimanda al Tom Waits più melodico, ricollegando gli Eels, ed il suo leader, alla più alta tradizione americana di cantautori.

Jacopo Meille