Crazy unconventional songwriting in Lightspeed Champion’s debut album
Reduce dal progetto rock sperimentale Test Icicles, il cantautore Devonte Hynes tenta la strada dell’album solista celandosi sotto il nome di Lightspeed Champion. Pubblicato per l’etichetta Domino, Falling Off the Lavender Bridge è un’esplosione senza controllo di cantautorato indie pop rock. Lightspeed Champion è un personaggio assurdo: sguardo fisso e look da nerd, sembra uscito da una qualche serie TV degli anni Ottanta. I testi sono una catastrofe continua, con sfortuna e depressione che sembrano abbattersi senza ritegno, ma anche con una bella dose di ironia, sul mondo di Lightspeed Champion. I brani sfoderano un marcato gusto per le melodie, e per aperture indie rock che su Tell me what is worth echeggiano gli Arcade Fire mentre sull’accattivante Dry Lips ricordano gli Okkervil River. I brani sono intriganti , ma se da un lato la produzione di Mike Mogis (Bright Eyes) lascia libero il talento senza controllo di Lightspeed Champion, dall’altro l’assenza di freni lo rende un po’ inafferrabile. I brani rimbalzano come palline impazzite, includendo in scaletta una suite di quasi dieci minuti come Midnight Surprise. Il coraggio di osare e di rifiutare le strutture canoniche rende Lightspeed Champion un artista che si differenzia dagli altri, e da questo debutto si coglie tutta la potenzialità del suo talento. Manca, per un bis più incisivo, qualche compromesso con la componente razionale.
Giulia Nuti
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Track List
Number One
Galaxy of the Lost
Tell Me What It's Worth
All to Shit
Midnight Surprise:
Devil Tricks for a Bitch
I Could Have Done This Myself
Salty Water
Dry Lips
Everyone I Know Is Listening to Crunk
Let the Bitches Die
No Surprise (For Wendela)/Midnight Surprise
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