The Whipsaws are a talented band from Alaska. In their sound there is a powerful dose of Neil Young & Crazy Horse, but their songs sound like an original blend of Americana & roots rock, heavily dosed in twang, crunchy guitars, and lap steel. They call this mix Alaskan rock n' roll.
I Whipsaws sono una interessantissima band alt-country dell’Alaska di cui ci siamo occupati qualche tempo fa, per recensire sia l’ottimo Ten Day Bender sia il disco come solista del loro frontman Evan Phillips. Il loro nuovo album 60 Watt Avenue, è un disco nato sotto la stella del loro mito Neil Young ed in particolare quello al fianco dei Crazy Horse da cui rubacchiano qua e là senza farsi tanti scrupoli. Il risultato per certi versi è quello immaginabile, un misto di Uncle Tupelo e Ryan Adams, ma con la marcia in più di avere dalla loro parte grande personalità artistica. Rispetto al passato sono cresciuti e non poco come dimostra la title track che apre il disco, una vera e propria cavalcata sonora che apre a tutto l’immaginario tipico del genere, con tanto di chitarre in bella evidenza. Evan Phillips (voce, chitarre e armonica), James Dommeck Junior (batteria, chitarre, voce), Ivan Molesky (basso) e Aaraon Benolkin (chitarre, lap steel), aiutati da John Agnello (Son Volt, Hold Steady, Dinosaur Jr.) hanno inciso un disco con i fiocchi dove anche la rivisitazione di Mr. Soul dei Buffalo Springfield sembra essere uscita dalla loro penna, tutti i brani procedono compatti e pieni di grande intensità come dimostrano tanto le divagazioni nel country di High Tide e quelle nel folkie con 7 Long Years cantata in duetto con Tim Easton ma anche le travolgenti Bar Scar, un torrido southern rock vecchio stampo, e Sinferno, dedicata agli amici dei disciolti I Can Lick Any Sonofabitch in the House. Di grande livello sono anche i testi come dimostra la sferzante the War in cui cantano When you turn 18/ tyou better join the war/ you can find a good team/ you can settle the score of who's killing who/ and who's taking lines for democracy for the president's pride e chef e che fa il paio con la più mite Lonesome Joe in cui si racconta di un soldato ritornato dalla guerra. Bellissima è anche Coming Home, che rappresenta uno dei punti più alti del disco con il suo andamento country con il violino di Beth Chrisman a tessere una splendida trama sonora. 60 Watt Avenue è un disco che piacerà certamente agli amanti del grande rock americano, un disco che difficilmente metteremo da parte in breve tempo.
Salvatore Esposito
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Track List
1 60 Watt
2 Jessi Jane
3 Coming Home
4 Stick Around
5 High Tide
6 Lonesome Joe
7 The War
8 Sinferno
9 Bar Scar
10 Amsterdam
11 Mr. Soul
12 Ode To Shakey
13 Seven Long Years
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