This mighty quartet plays, in a personal fashion, a kind of electric Blues, which may at times recall the Port Arthur (Texas) Blues scene. They sound very energetic and confident with tight solos and inspired singing. Another fine product from Crosscut Records. Check them out live!
Memo Gonzales e i suoi Bluescasters non hanno un vero modello da imitare, e questo è già un gran vantaggio, ma abbastanza personalità da risultare assai piacevoli all’ascolto. Là dove manca l’innovazione, prevale la compattezza del gruppo e l’energia sprigionata dalla musica. L’iniziale “Bad Luck” e “Please come home” definiscono l’area d’azione di Memo e i Bluescasters, dove brilla un dei migliori chitarristi europei, Kai Strauss. Non mancano i riferimenti alla storia del Blues con “Double-Eyed Whammy” di Freddie King, ma anche pezzi più anodini come “Slip Away”. Notevole il Blues lento di “What’s in a name”, dove finalmente esce il talento di Gonzales all’armonica, un pò troppo nascosto fino a quel momento. Molto efficace anche “Lonely Boy”, che ricorda i Faboulous Thunderbirds dei tempi d’oro. Tosta la sezione ritmica con Erkan Özdemir al basso e Henk Punter alla batteria, dal sound molto vintage. In definitiva, un ottimo disco per un gruppo che va assolutamente visto in concerto.
Luca Lupoli
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Bad Luck
Dynomite Nitro
One day, one kiss, one night
Please come home
Strange kind of feeling
Slip away
Double-eyed whammy
Mary Lynn
What’s in a name
D jump
Lonely boy
Fat boy
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