Singer, songwriter and drummer, Brian Dale is sought after for his ability to deliver music as passionate as intelligent. His new album Sticks and Stones features distinguished vocals and solid grooves, blending elements of pop, R&B, jazz, rock and funk; a provocative fusion of thoughtful compositions, a strong production and a distinctive style.
L’Adult Oriented Rock, meglio noto sotto la sigla A.O.R. vanta ancora alcuni irriducibili difensori e di tanto in tanto spunta qualcuno che ancora è in grado di dire la sua con qualche variazione sul tema, magari ammiccando ad altri generi alla ricerca dell’originalità. A farci ricordare che questo genere è ancora vivo, ci ha pensato di recente un apprezzato sessionman come Brian Dale, batterista e cantautore con alle spalle numerose collaborazioni di prestigio. Il suo nuovo album Stick And Tones, da lui autoprodotto insieme a Joe Puerta e Kevin Arndt mette in fila dieci brani che spaziano dal pop al jazz passando per il rock con influenze che spaziano dal funk al Rhytm & Blues fino a toccare la west coast. L’ascolto è gradevole e il disco nel suo insieme gira piuttosto bene, ciò che convince di meno è una certa tendenza alla ridondanza sonora e ritmica, i brano sebbene dotati quasi tutti un ottima struttura melodica spesso risultano penalizzati da un urgenza di stupire che a lungo andare finisce per annoiare. Non mancano comunque momenti di eccellenza come nel caso dell’iniziale Free And Renewed o di The Voice che sembra un outtakes da un disco dei Chicago, o ancora nella ballata The Setting Sun, in cui il modello di riferimento sono i Steely Dan. Una nota di merito va data poi alle doti di interprete di Dale, che sfoggia un ottimo cantato, molto melodico e coinvolgente soprattutto nei passaggi in cui ad accompagnarlo c’è il piano. Chiude il disco una inattesa cover di Ezy Rider di Jimi Hendrix, che vorrebbe essere un modo come un altro per piazzare la zampata finale ma finisce per essere un tentativo fallito di rilettura in chiave rock con tratti heavy. Insomma Stick And Stones è un buon disco, ma ha tutti i limiti di un lavoro forse troppo ambizioso nel quale l’autore pur di dar corda al suo perfezionismo ha perso di vista il lavoro sui singoli brani.
Salvatore Esposito
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1. Free And Renewed
2. The Voice
3. My Old Friend
4. The Setting Sun
5. Buffunkel
6. Blind Devotion
7. The Closing Scene
8. Peace Of Mind
9. Don't Count Me Out
10. Ezy Ryder
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