|
Provengono da Agrigento e sono al loro debutto ufficiale pubblicato dalla neonata etichetta Sudway.
Si chiamano Eimog e regalano con la loro opera prima un'ora di post-rock strumentale che guarda a Sigur Ros, Mogway e Mono.
Brani dilatati e sognanti, distesi, basati su accordi semplici e linee minimali, trainate dai cinque strumentisti della formazione (con un organico di batteria, basso, chitarra e tastiere) con l'aggiunta di Jascha Parisi al violoncello e Sarah Diana al violino.
L'album è stato registrato da Toti Valente, batterista degli AlbanoPower, che con gli Eimog condividono la nuova scena del rock Siciliano.
C'è ancora un po' la semplicità degli esordi, ma ci sono anche la buona stoffa, il senso della dinamica e le giuste intenzioni per riservarsi magari la carta di qualche scelta più complessa e caratterizzante ad un secondo disco.
Giulia Nuti
|
Saved By Thirteen
Until Death Do Us Part
Jana
Building Empires Upon This Landscape
May Tries To Be June
Madre
|
