Immerso nel mondo di una fusion dal sapore jazz rock e progressive, il chitarrista campano Giò Gentile pubblica con Atlantide il suo secondo disco, concept strumentale ispirato alla storia della leggendaria città sommersa. Un disco in cui la chitarra domina scorrevole e sinuosa, richiamando ora Steve Vai, ora Pat Metheny, ora Allan Holdsworth, intrecciandosi con linee liquide e morbide di tastiere e sintetizzatori. Un album dalle sonorità sintetiche, un pò retrò, tipicamente fusion. Brani che richiamano in musica oceani e leggende mediterranee, quelle dello stesso mondo che vive a contatto con il mare che Gentile, nativo della splendida isola di Procida, conosce molto bene. Si fanno notare brani come Leukos, in tutta la sua epicità, e l'accattivante Mike Day 2. Avrebbero giocato senz'altro a favore una maggiore varietà sonora e ricerca timbrica, comunque progetto interessante, a cui prendono parte anche musicisti come Joe Amoruso (già con Pino Daniele).
Giulia Nuti
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Atlantide
Anime
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Vivara
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