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New album for Ringo Starr, featuring great guests including Sir Paul McCartney. Not a bad one, but far from being a masterpiece
Nuovo album per Ringo Starr, il primo auto prodotto della lunga schiera dei suoi album solisti. La carrellata di ospiti e collaboratori che prendono parte al suo Y Not è a cinque stelle: da Don Was a Joss Stone, da Ben Harper al baronetto suo compagno di avventure Paul McCartney, che suona il basso in un brano e canta (e che ci dà la possibilità di ascoltare i due Beatles di nuovo insieme).
Un album rock per un pubblico adulto, che guarda alla tradizione del rock classico evitando il fin troppo scontato paragone con i Beatles.
I testi richiamano un universo di speranze e buoni sentimenti, da Everyone Wins a Peace Dreams, brano pacifista in cui Ringo cita John Lennon.
E' un album che però, alla resa dei conti, nonostante qualche buon brano, non svetta.
Lasciano il segno la più rock e trascinante The Other Side of Liverpool, la title track con vaghi riferimenti indiani nel sound, la più blues Can't do it wrong, la più intima Walk with you.
Nessuna è un capolavoro però, e le idee latitano sia dal punto di vista della scelta dei brani che della produzione. Album discreto insomma, ma non uno su cui soffermarsi troppo nella discografia di Ringo.
Giulia Nuti
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Fill in the blanks
Peace dream
The other side of Liverpool
Walk with you
Time
Everyone wins
Mystery of the night
Can’t do it wrong
Y not
Who’s your daddy
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