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Them Crooked Vultures - Them Crooked Vultures
(Sony Music/RCA Jive)
www.themcrookedvultures.com/it/home
www.myspace.com/crookedvultures

Them Crooked Vultures are a new supergroup featuring legendary Led Zeppelin's bass player John Paul Jones, Queens of the Stone Age's leader Josh Homme and ex-Nirvana's drummer Dave Grohl.


Dietro al monicker Them Crooked Vultures si nascondono niente di meno che Dave Grohl (Nirvana, Foo Fighters, Queens of The Stone Age, Probot), Josh Homme (Kyuss, Queens of The Stone Age, Eagles of Death Metal, Mondo Generator, Desert Sessions) e la leggenda del hard rock John Paul Jones, storico bassista dei Led Zeppelin.
Il classico “ super-gruppo “ verrebbe immediatamente da dire.
In realtà, al di là della indiscutibile caratura dei protagonisti, si tratta più semplicemente di un progetto nato per mano dell'ex batterista dei Nirvana, insieme all'amico connazionale leader dei Q.O.T.S.A. Secondo alcune indiscrezioni , il primo bassista candidato sarebbe stato addirittura il baronetto Sir Paul McCartney. La scelta come sappiamo è invece caduta su John Paul Jones, che aveva già precedentemente collaborato nel 2005 con Grohl, suonando alcuni strumenti nel secondo album del doppio “In Your Honor”, quinto disco del batterista di Seattle con i propri Foo Fighters.
I due musicisti statunitensi, Homme in particolar modo, sono dei veri e propri aficionados di side-project, collaborazioni e gruppi all-star: non dovrebbe stupire quindi più di tanto un operazione del genere, per altro ampiamente strombazzata tanto sul web quanto sulle riviste e webzine di settore.
Dischi come questo sono manna dal cielo per tutti quegli ascoltatori affamati e ossessionati per super-produzioni prestigiose fra mostri sacri della scena rock mondiale.
Come a volte accade tuttavia, non sempre le premesse vengono mantenute e confermate: questo è proprio il caso del debut-album dei tre rocker anglofoni.
Dopo alcuni ascolti il disco si presenta come un massiccio , ma “ pesante “, album hard-blues : in merito ai contributi stilistici dei singoli nella creazione della musica del lavoro, appare sin da subito preponderante il songwriting di Josh Homme. Neppure i diretti interessati negano, forse con beffarda ironia, che proprio in questa maniera è stato creato il disco. Ognuno ha messo il suo portato stilistico dentro il disco, niente di più e niente di meno. Sicuramente Homme più degli altri.
Ecco quindi che molti brani ricalcano lo stile Q.O.T.S.A, specialmente quello delle ultime produzioni “Lullabyes to paralize” ed “Era Vulgaris”, oppure ancora certa semplicità muscolare alla “Eagles of Death Metal” : vedi pezzi come New Fang, Bandoliers e Mind Eraser, No Chaser. Di vero e proprio auto-plagio si tratta, per esempio, del ritornello di Gunman, copiato ed incollato tale e quale da quello della bonus track Era Vulgaris, contenuta nell'omonimo ultimo l.p. dei Q.O.T.S.A. di Josh Homme.
Dave Grohl, come recente consuetudine, sfoggia il suo drumming passionale, potente e istintivo, giocando spesso ritmicamente ad allungare molti brani (No one loves me, neither do I, Elephants e Gunman), risultando spesso però eccessivamente invadente.
E John Paul Jones? Senza il timore di scandalizzare nessuno, sembra niente di più che un “gregario di lusso”, sicuramente decisivo col suo gusto Hard-Blues Zeppelliano in pezzi come Scumbag Blues, Dead and Friends, e Reptiles, fra le migliori canzoni dell'intero lotto insieme a la già citata New Fang.
Il limite manifesto di questo disco è l'essere spigoloso, cervellotico e caotico nell'arrangiamento del sound di molti brani che lo compongono.
Un gioco continuo di riff su riff, molti dei quali neanche troppo accattivanti, continui cambi di tempo e stacchi atmosferici i quali dovrebbero conferire un mood psichedelico a molti brani (Elephants su tutte, ma anche No one loves me...) , ma che in realtà perdono immediatezza e digeribilità, traducendosi in noia e “disonesta” voglia da parte dell'ascoltatore medio di saltare direttamente al brano successivo.
Anche la vocalità di Homme ne risente molto, stavolta spesso non all'altezza del compito affidatogli. Poco convinto, anonimo e impalpabile, incapace di sfoderare il suo tipico charme da blues-rocker guascone.
Un disco quindi non assolutamente facile da assorbire, data la necessità di decifrare con fatica delle canzoni cosi spigolose e cervellotiche. Non di certo brutto, ma difficilmente appetibile e coinvolgente.
Sarebbe stato forse più opportuno puntare su un suono più semplice, più diretto, che poi sarebbe quello che riesce meglio ai tre.
Apprendiamo poi, proprio in questi mesi, che i nostri stanno lavorando ad un secondo album per il progetto, il quale dovrebbe vedere la luce in estate.
Confidando sulla indiscussa capacità di queste tre rockstar, guardiamo quindi all'estate , per sapere finalmente se i Them Crooked Vultures saranno davvero un supergruppo degno di tanta attenzione.

Lorenzo Davani

No One Loves Me, Neither Do I
Mind Eraser, No Chaser
New Fang
Dead End Friends
Elephants
Scumbag Blues
Bandoliers
Reptiles
Interlude With Ludes
Warsaw or The First Breath You Take After You Give Up
Caligulove
Gunman
Spinning In Daffodils

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