Solace In Sore Hands is the second album for alt-country Swedish band Amandine. This album confirms all their potential and ispirations and features eleven new bitter-sweet songs where we can found a very good melancholic acoustic and symphonic pop.
Quando recensimmo This Is Where Our Hearts Collide, l’album di debutto degli svedesi Amandine lasciammo trasparire più di una certezza per le sorprese che potevano nascere dai loro successivi lavori discografici. Ascoltando oggi il loro nuovo album Solace In Sore Hands, non possiamo far altro che dire di aver vinto la nostra piccola scommessa. Il loro talento è in piena ascesa. La sana ingenuità del loro debutto, ha lasciato spazio ad una profonda sicurezza nei loro mezzi musicali e questo per merito anche di due Ep incisi nel periodo che è intercorso tra il loro debutto e questo loro secondo album. In particolare vale la pena citare il secondo Ep, Waiting For The Light To Find Us, che conteneva le splendide Wake e Union Falls, che richiamano da vicino le sonorità del nuovo disco. Composto nella primavera del 2006 e inciso dal vivo in studio durante l’estate, Solace In Sore Hands, vede ancora una volta Ove Andersson impegnato nella produzione ma anche l’ingresso nella band della eccellente violinista Kristina Lundin. Ispirate dalle immagini poetiche e dai temi di alcuni autori svedesi contemporanei come Sara Lidman, Torgny Lindgren, Lotta Lotass e altri, le canzoni di questo disco raccontano di difficoltà e abbandono ma anche di redenzione e resurrezione.
Musicalmente gli Amandine non hanno abbandonato l’alt-country ne le loro principali fonti di ispirazione dai Songs:Ohia ai primi R.E.M fino a CSN&Y, ma con questo disco sembrano aver posto più attenzione ai brani più muscolari come nel caso di Chores of the Heart, un brano in crescendo davvero molto intenso, e della ruvida Standing in Line, che per molti versi ricorda nel refrain alcune pagine dei Coldplay. Certo non hanno però abbandonato la strada maestra delle soffici e melanconiche melodie come nel caso del brano di apertura Faintest Of Sparks o della fantastica Silver Bells, che avrebbe fatto la sua gran figura in un disco di Tom Petty. Molto intense risultano il folk-rock di Soldier’s Hands, in cui gli Amandine affrontano il problema della guerra, la sognante Iron Wings e il country di Our Nameless Will. Fantastico il finale del disco con Shadow of Grief e New Morning che insieme valgono per intero il prezzo del disco sia dal punto di vista musicale sia dal punto di vista dei testi. Solace In Sore Hands è certamente una scommessa vinta, come abbiamo già detto, ma ora è arrivato il momento per gli Amandine di toccare il grande pubblico, perché hanno senza dubbio i mezzi per sfondare.
Salvatore Esposito
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Track list
01. Faintest of Sparks
02. Chores of the Heart
03. Silver Bells
04. Standing in Line
05. Soldiers Hands
06. Iron Wings
07. Our Nameless Will
08. Better Soil
09. Secrets
10. Shadow of Grief
11. New Morning |