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The High Llamas - Can Cladders
(Drag City)
www.dragcity.com

Another Sunday Morning’s Classic by Sean O’Hagan’s High Llamas

Sean O’Hagan è un talento naturale, tratta gli arrangiamenti con la mano lieve di chi non deve dimostrare nulla a nessuno. Il suo gruppo, nato forse troppo presto e/o in tempi non sospetti, si è consumato prima di poter raccogliere consensi tangibili.
Si deve dire, a donor del vero, che è però il genere stesso che non porta a un vero e proprio successo secondo i canoni del rock e del pop e gli amanti di un pop sinfonico dai toni lounge e leggiadri non si crucciano certo di questo. O’Hagan negli anni che lo separano dalla nascita di High Llamas ad oggi ha lavorato bene e ancora lavora bene come arrangiatore, prestando il suo talento e la sua penna a chi ne ha saputo trarre beneficio come Mogwai ed altri, oscurando addirittura la carriera di High Llamas per un po’’ e spostandoli sempre più nell’area del progetto piuttosto che in quella della formazione stabile.
13 brani in 39 minuti per altrettanti quadretti dimostrano però che Hagan ha ritagliato per il “suo” gruppo alcune delle cose migliori che ha scritto in questi ultimi anni come “Sailin‘bells“, “Boing backwards” guidata dal banjo, uno strumento che i Llams hanno saputo portare nel loro universo con dignità ed originalità, “Honeytrop”dall’incipit alla Kinks, lo sviluppo bacharachiano e il coro alla Steely Dan di “Aja“, l‘effimera “Clarion Union Hall” dal coretto cantabile e la conclusiva “Rollin‘” dal groove circolare e leggero.
Il rischio che un immenso esercizio di stile si celi dietro ogni singolo brano è sempre presente ed aleggia costante ma c‘è sempre nella musica di Sean un guizzo che allontana l‘impressione come nel brano che dà il titolo all‘album dal sapore agrodolce che si muove su due armonie parallele e un gancio di richiamo che dimostra il talento di O‘Hagan nella scrittura e nelle partiture. I multistrati di ascolto che O’Hagan e soci propongono funzionano in questo “Can Cladders” e la festa dell’effimero si tramuta facilmente nella festa consacrata settimanale. Insomma, un ottimo disco per la domenica mattina. E prendetelo come un complimento!

Ernesto de Pascale

Track list

1. The Old Spring Town
2. Winter's Day
3. Sailing Bells
4. Boing Backwards
5. Honeytrap
6. Bacaroo
7. Can Cladders
8. Something About Paper
9. Clarion Union Hall
10. Cave Cutter (Hills And Fields)
11. Dorothy Ashby
12. Rollin'
13. Summer Seen

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