Jazz made in Italy: traditional inspirations, good development
Jazz italien: inspirations traditionelles, tres bonnes idées
Francis Dreyfus, intervistato da Il Popolo del Blues (aprile 2006), fece il nome di due jazzisti emergenti che con orgoglio facevano parte della sua scuderia, il chitarrista Sylvain Luc (album recensito nel febbraio 2007) e il sassofonista Rosario Giuliani. Proprio di quest'ultimo la Dreyfus Jazz ha dato alle stampe Anything Else, con il solista accompagnato da un quartetto formato da Flavio Boltro (tromba e flicorno), Dado Moroni (pianoforte), Rémi Vignolo (contrabbasso) e Benjamin Henocq (batteria). Giuliani è un altosassofonista (qualche volta affronta il soprano) di grande abilità tecnica che ha scelto come partner paritari per le sue composizioni Boltro e Moroni, con la sezione ritmica in secondo piano. Sicuramente una scelta stilistica che permette in particolar modo ai due strumenti a fiato di dar vita a dialoghi di grande fascino strumentale (come in Invisibile e Backfire, dove i temi sono intonati all’unisono), con il pianoforte in attesa di entrare in scena per restarci con autorevolezza (come in This is the Answer, o nell’inizio di A winter day). Giuliani dimostra di aver assimilato sia da un punti di vista tecnico sia creativo le lezioni dei grandi maestri a partire dal Bebop, mediati attraverso decenni di sviluppo stilistico, ma con la melodia che resta sovrana e dove l’interplay non dà spazio a sperimentazioni. Un ottimo esempio di jazz Made in Italy.
Michele Manzotti
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Track list
1. Anything Else
2. Blow Out
3. Dànae
4. Invisibile
5. This is the Answer
6. Backfire
7. A Winter Day
8. Conversation
9. My Angel
10. Walking Around
11. Three Angels
12. Hagi Mistery |