Welcomed reissue of brendan Benson’s original band. A fine blend of america’s finest power pop
Chris Plum e Brandan Benson, quest’ultimo assurto agli oneri della cronaca con i rockers pop revivalisti The Racounters, avevano pubblicato “Married alive” secondo album dei The Mood Elevator in tempi non sospetti, nel 2003, quando Brendan si affacciava con un contratto solista con la Virai a un segmento più vasto di mercato. Sicuri di un piglio power pop che quando affonda il colpa mantiene intatto il suo tono rivoluzionario come nell’iniziale “Boycott”. il gruppo mostra la genesi di Benson e la sua creatività che qualcosa deve all‘altra penna, Chris Plum, più di qualcosa. Plum, autore di più di metà dell’album ha il tono antico che miscela Beach Boys, Dwight Twilley, Plimsouls e 20/20, il power pop e il pop californiano dei settanta, insomma. Qui e lì il tono si eleva(“long hard look”, “ Everything‘s in place“, ben strutturata e sfaccettata).
Non tutto l’album ha il tono di compiuto e qualcosa non sempre funziona come e un po’ di fretta avesse assalito la band, impegnata all’epoca delle registrazioni a suonare con il rampante Benson, appaiono nel suo secondo album solista di Brendan, “Lapalco” ).
The Mood Elevator sono l’anello mancante di un percorso verso l’alto che qualcuno cercava di giustificare attraverso, provenienza, appartenenze e qualche congettura. Tutto adesso suona più chiaro nella carriera di Brenson e questa ristampa servirà a trovare un posto al nome di Chris Plum, penna non meno sicura e altrettanto tesa alla scrittura di belle canzoni pop ( “At the Wedding“ ). Canzoni cariche, sature che sprizzino confidenza ed esuberanza e una certa positività che non fa certo male al Pop.
Ernesto de Pascale
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Track list
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