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Francesco Maccianti - Mosaico
Philology W 215.2




Francesco Maccianti, è uno dei più sottovalutati pianisti del jazz italiano.
Musicista di talento e compositore dotato di forte identità, il pianista fiorentino, schivo e riservato, ha dedicato molto più tempo alla ricerca e alla composizione che ad apparire pubblicamente nonostante 25 anni di professionismo ad altissimi livelli che lohanno visto esibirsi a fianco di colossi del jazz quali Mario Schiano.

Il nuovo album di Francesco Maccianti Mosaico (Philology W 215.2), il suo secondo da solista dopo il precedente Oasi) giunge in tempo per proporlo oggi a un pubblico più vasto.

Mosaico, realizzato da un settetto composto da Pietro Tonolo e Diego Carraresi ai sax, Marco Tamburini alla tromba, Roberto Rossi al trombone, Raffaello Pareti al contrabbasso e Walter Paoli alla batteria.
E' un album di 9 composizioni originali guidate da temi forti che si snodano, scompaiono, riappaiono, si scompongono e si ricompongono lungo l'arco dei minuti del Cd.
Poco è lasciato alla mera improvvisazione in Mosaico e lì dove i musicisti si liberano dalla struttura compositiva più forte e convinta è la loro voce.

Mosaico è il frutto di un lungo lavoro di scrittura da parte di Francesco Maccianti, una scrittura elegante, intensa, tipicamente hard bop, fortemente "stilosa", con "voicings" intriganti che creano un'atmosfera precisa, una sorta di firma musicale del pianista fiorentino.
La eco di un mondo superiore in cui il jazz è un bene comune affiora e un'aria di rigore e concentrazione traspare dalla registrazione "state of art" realizzata presso l'accogliente studio "Larione 10", un luogo congeniale al sound del settetto. Mi fermo qui con le considerazioni e vi lascio alle esaurienti note dell'esperto collega Giuseppe Vigna per la guida specifica all'ascolto di Mosaico.

In qualità di operatore musicale, di giornalista e produttore indipendente, ma soprattutto in qualità di fan e amico di Francesco Maccianti - pianista e uomo che voglio pubblicamente ringraziare per avermi insegnato i segreti dell'armonia jazz e la libertà di pensare la musica nel 1975 e 1976 - mi sono sentito in dovere di spronarlo oltre i confini del suo mondo armonico e di offrire a lui la mia collaborazione in lunghe conversazioni.

Nel jazz pianistico in Italia si soffre da un po' di tempo a questa parte di una sorta di ideale monopolio dovuto più a un eccesso di comunicazioni e di esposizioni che ad altro.

Mosaico può veramente ribilanciare l'idea di pianoforte jazz nel nostro paese e magari aprire la ricerca di altri operatori, giornalisti e produttori indipendenti nei confronti di altri talenti nascosti qui e là in Italia.
Mosaico è una grande occasione per la musica jazz italiana per riaprire una riflessione rimasta incompiuta tanto tempo fa sullo stato del comporre jazz. Mosaico giunge come un lieto evento prediligendo la sostanza alla forma.

E questa ci pare una grande buona notizia per il jazz e la musica in genere.

Ernesto De Pascale

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