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Ex piccoli punk crescono (bene)!
È il caso del 42enne Paul Weller, che oggi al suo sesto disco solista dopo gli anni The Jam, prima e The Style Council, dopo, resta punto di riferimento costante della cultura britannica.
Questo Heliocentric (Island/Universal) è un disco solare, quello della ritrovata pace familiare Weller è in procinto di diventare padre per la quarta volta ed è anche subito un primo in classifica con 55.000 copie vendute nel primo giorno di emissione.
Lalbum si caratterizza per la grande positività che esprime e la ragionata concretezza dellautore, lex ragazzo di Woking che parlava dello stato delle cose sociali britanniche già a 18 anni, e con una certa pertinenza di causa!
Parte del merito questa volta và, oltre allaffiatato team del nostro, alle orchestrazioni personalissime e mai scontate di Robert Kirby, che vogliamo ricordare come orchestratore di Nick Drake, lenfant prodige del folk britannico scomparso nel 1974 prematuramente e ricordato oggi come uno dei più fulgidi esempi delloriginalità folk inglese.
Kirby è la marcia in più di quello che è un buon disco come daltronde lo sono tutti i dischi solisti di Weller (Heavy Soul, Stanley Road, Wild Wood e così via) con canzoni dedicate a Ronnie Lane, lo scomparso bassista dei Faces, Hes The keeper, simbolo dei mod degli anni sessanta, una scritta per la nuova compagna, Sweet Pea, ma soprattutto con una formidabile accoppiata finale, Picking Up Sticks e Love Less che mettono in orbita questo Heliocentric e confermano quella miscela di tradizione e modernità che da qualche anno è il segreto che rende grande la musica di Weller.
Ernesto De Pascale
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