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Ian Hunter, String attached
(Mercury/Universal)

Torna con un album doppio dal vivo uno dei più prolifici autori del rock britannico degli anni settanta, Ian Hunter, già leader dei mitici Mott The Hoople, la cui penna ha fermato immagini poetiche che riportano alla mente altri autori della sua generazione come Ray Davies dei Kinks. Accompagnato da una sezione d'archi e da alcuni dotatissimi musicisti norvegesi, terra dove da qualche anno vive godendo le royalties di successi come all the young dudes e all the way from Memphis più i proventi di tante ristampe della sua band e della sua carriera solista o con il chitarrista Mick Ronson, Ian ci regala due ore di emozioni e di storie immortali con canzoni note e meno note fino alle più recenti Michael Picasso, dedicato al non dimenticato compagno di tante avventure, Mick Ronson, famoso alter ego di David Bowie ai tempi di The Spiders from Mars.
Strings attached è un disco per i proseliti storici di Hunter, per chi ama il cantautorato classico. Hunter, un tipo che si è costruito da solo, ha varcato l'oceano più volte con le sue canzoni e sulla costa east americana ha un seguito ancora forte e uno zoccolo duro che non morirà presto grazie a storie che resistono all'usura del tempo e che con questa formazione mista acquistano significati attuali e contemporanei senza perdere quel retaggio linguistico rock che ha da sempre fatto grande Hunter.

Ernesto de Pascale

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