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Il polistrumentista solitario
The Lonesome Organist One Man Band, Forms and Follies

(Thrill Jockey Records)

Sembrano in tanti, ma a suonare c'è solo lui. Per The Lonesome Organist, all'epoca Jeremy Jacobsen , originario di Chicago, è veramente il caso di parlare di One Man Band. Eclettico polistrumentista, l'organista solitario si cimenta in fisarmonica, armonica, tastiere, percussioni, strani e incidentali effetti sonori e quant'altro si possa immaginare. E propone questo tipo di spettacolo dal vivo, suonando insieme più strumenti o passando rapidamente da uno strumento all'altro. Per chi poi dal vivo se lo è perso, in allegato al suo ultimo lavoro di studio c'è un libretto con un film per fotogrammi in bianco e nero che dà la possibilità a chi lo scorre rapidamente di vedere Jacobsen suonare contemporaneamente fisarmonica, rullante e esibirsi in rocambolesche acrobazie con le bacchette. Se sia tutto live o meno non si sa, ma l'idea del personaggio la rende bene. Per definire il genere musicale è difficile far riferimento a qualcosa che lo rappresenti a pieno. L'effetto è quello di un mix di suoni fusi insieme in una dimensione onirica e con frequenze quasi da ultrasuono. Un po' colonna sonora, un po' musica da circo, racchiude episodi rock (Who's to say your soul's not carbon), cori vocali vintage ( If Only I get You), qualche eco di musica classica da Mozart a Bach con vaghi accenni di citazione ( Blue Bellows). Il mistero sul personaggio è tenuto alto dalle informazioni su di lui dispensate col contagocce (l'indirizzo internet della Thrill Jockey Records, i testi scritti, la collaborazione con il bassista Nick Macri per due delle tracce e qualche enigmatica frase di ringraziamento). Di follies si parla nel titolo, e delle follie trasformate in creatività è buona premonizione l'immagine che si vede in copertina, un Lomesone Organist che canta a bocca aperta reso a tre teste da una triplice sovrapposizione di immagini. La copertina sul retro cita con inclusi i successi One of Me e If Only I get You ma dalla nostra accezione quotidiana di hit termine letteralmente utilizzato siamo ben lontani. Per fortuna, si potrebbe aggiungere. Trovarsi in mano dal nulla Forms and Follies sembra un enigma da risolvere, ma svelato il mistero e scorso l'album fino alla fine si resta piacevolmente sorpresi.

Giulia Nuti

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