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William Shatner: Has Been
(Shout/Sony)
www.shoutfactory.com
William Shatner, direttamente da Star Trek, non è nuovo a esperienze discografiche, la prima fu di molti anni fa. Torna adesso, per la gioia dei curiosi e dei suoi numerosissimi fan con un album molto voluto da Ben Folds, il geniale pianista leader dei Ben Folds Five che non è nuovo a esperienze un pò estrose come questa. Ben infatti già nel suo album solo “ Fear of Pop vol 1 “ del 1998 aveva riportato Shatner in studio per il brano “In Love “. Esperimento che aveva lasciato in mr Folds il desiderio di avere al suo fianco ancora una volta quest’incredibile Storytellers.
Se non avete limiti e amate stupirvi questo è un album da ricercare prima che scompaia di circolazione ( e cioè, presto!). L’area di appartenenza è quella che va dai dischi del poeta Jim Carroll ad esempio “ Ideal woman “ - a certe atmosfere country & western che ai più grandi non potranno non ricordare la pubblicità della Carne Montana ( quella con il coro che chiamava “Gringo, Gringoo”…potenza dei Caroselli in animazione italiana degli anni sessanta… ) come nel brano che da il titolo all’album con puntate in altri mondi e modi grazie alla presenza di artisti come Henry Rollins, Sebastian Steiberg dei Soul Coughing, Aime Mann, Matt Chamebrlain alla batteria, Adrian Belew alla chitarra elettrica neurotica.
Sicuramente quello che si trova più a proprio agio in quest’avventura è proprio William, il quale, a settanta anni si cimenta, divertendosi come un ragazzino, con alcuni racconti della sua vita personale e con profonde riflessioni in un ben bilanciato mix di stili. Ascoltate “you’ll have time “ gospel sull’ineluttabilità della morte ma soprattutto la gran bella versione di “Common People “ dei Pulp dove a dare una mano arriva Joe Jackson che con grande impeto carica l’intera truppa. Musiche di un pò tutti i generi, la eco di Bacharach ma anche di certa lounge un pò demodè per poi finire nel pop, nel rock, nel blues, nel gospel, appunto, country & western e chi più ne ha più ne metta. Sono le storie le vere protagoniste di questo disco e bravo è stato ben Folds a mettersi al servizio di esse. Ci si troverà così in fondo ai quaranta minuti scarsi soddisfatti come dopo aver letto un buon libro ma, potenza della musica, desiderosi di ricominciare presto dall’inizio.
Ernesto de Pascale
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