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Roberto Angelini & Rodrigo d’Erasmo - Pong Moon, sognando Nick Drake
(storie di note)
www.robertoangelini.it
Sincere and loving italiantribute to the late great Nick Drake
C’era un tempo in cui Nick Drake era vivo, sconosciuto, tenuto d’occhio da pochi appassionati, e, se pur con il supporto della più intelligente fra le indie londinese fra i sessanta e i settanta, la Island e del più illuminato fra i produttori dell’epoca, Joe Boyd, restava un nome minore, un beautiful loser.
La sua musica faceva sognare giornate brumose, cieli del nord, amori impalpabili.
Ci fu poi il tempo del distacco.
Qualcuno, i più sensibili, capirono che se ne era andato un fratello, un compagno, un amico che non avremmo mai conosciuto di persona.
Cominciammo a raccogliere le cartoline sonore che aveva scritto e spedito a pochi amici in vita. Iniziammo a interpretare le sue parole, le sue accordature, i suoi arpeggi, gli ostinati, i capotasti. Aggiungemmo alla collezione le parole di chi lo aveva conosciuto in vita, qualche foto, il ricordo del critico Ian McDonald, quello doloroso della sorella e dei genitori, un bel libro sulla sua vita.
Un ristretto cerchio di appassionati sommò il suo distacco con quello, poche stagioni dopo di Tim Buckley, poi di Phil Ochs e l’addio di altri di cui non noi ricordiamo il nome.
In un tempo più vicino a noi, una generazione dopo la nostra si accorse che quel compagno di viaggio mai conosciuto era qualcosa di più, era una guida di rigore e intensità, una stella cadente che brilla anche dopo che si è spenta.
Roberto Angelini e Rodrigo d’Erasmo appartengono a questa ultima generazione e tentano di rendere omaggio a Nick Drake con rispetto e affetto. Ci riescono in un disco che piacerà anche se non avete mai ascoltato Drake.
C’era un giorno di settembre a Londra, nel quartiere di Ealing Broadway, e un ragazzo italiano che entrava in un negozio per acquistare una copia di seconda mano “Pink moon” di Nick Drake a una sterlina e venti centesimi. Un giorno lontano e vicino, la musica di un cantatutore di cui non si sapeva molto ma dal quale ci sia spettava ancora tanto, suonava sul giradischi. Poi la notizia dell’addio e del distacco.
Quella copia, la stessa, però, è ancora accanto a me e non è mai invecchiata. Come la musica sincera che contiene e che Roberto e Rodrigo suonano oggi per noi.
Ernesto de Pascale
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