There are such records: at first sight, it seems they got nothing special, but you like them to death! And little by little, you disclosed hidden gems, sophisticated bridges, played in the most natural way. That’s the Blues, too: Riley & Corritore cut it to the bone: raw, down-home Blues with some breathless guitar + harp combination. While Riley cooks the stew, Corritore is a train that you can’t stop. This’s a record you may love for a long time ahead.
Non per esser ostinati, minimalisti o quant’altro, ma talvolta le cose semplici risultano migliori di tanti sghiribizzi. Chitarra e armonica hanno fatto la storia del Blues – riandate con la mente ai tempi eroici di Sonny Terry e Brownie McGhee. Anche certi emuli, come Satan e Adam, Chepas e Wiggins, perchè no Goldwasser e Mischo, hanno lasciato un segno stilistico chiaro nei loro rispettivi campi. L’ennesima prova che il Blues si rigenera da solo, laddove il feeling, il rispetto per la tradizione e il talento si sposano felicemente. Questo é il caso di questo “Travelin’ the Dirt Road”, un album che va giù tutto d’un fiato, con molta interazione tra Dave Riley, al canto e alla chitarra, e Bob Corritore all’armonica. Senza esser dei virtuosi, hanno grande personalità: fanno pulsare un Mississippi Blues basico, senza fronzoli, dove l’armonica lavora incessantemente mentre chitarra e canto marcano il cammino. Tra i pezzi si fanno preferire l’iniziale “I’m not your Junkman”, “Doggone Blues” – scritti dal compianto John Weston – e “Voodoo Woman, Voodoo Man”, i quali assieme creano lo voodoo child. Un grande disco, consigliatissimo a chi ama il Mississippi Blues.
Luca Lupoli
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Track List
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