Female Quartet from Iceland in an Album full of Atmospheres
Le avevamo ascoltate dal vivo con i loro mentori, i Sigur Ros. Pensavamo che fossero solo (non nel senso restrittivo del termine) un quartetto d'archi. Eppure le Amiina, Sólrún, María, Edda e Hildur, hanno scelto altre sonorità per il loro album di debutto, spiazzando chi pensava di ascoltare una lunga suite per la formazione classica. Invece Kurr, nome che riprende il suono degli uccelli dell'isola, mostra una scelta curiosa: strumenti a percussione come vibrafono, xilofono e celesta, tastiere come armonium, fisarmonica, strumenti a corde come mandolino, archi pizzicati, vocalismi. Tutti elementi che tendono a costruire un album di atmosfera con brani strutturati in melodie che si ripetono arricchite da elementi che compaiono e scompaiono di volta in volta. A volte l'esperimento funziona, a volte meno. Diciamo che si inizia subito bene con Sogg e che la prassi raggiunge il suo apice in Seoul (non per niente Ep precedente all'album) e in Sexfaldur. In questi casi è bastato indovinare la melodia e il gioco, essendo le Amiina portate a curare molto bene gli arrangiamenti. Altro momento molto bello è Blafeldur, quasi un corale luterano trattato con gli ottoni. Il volume è sempre tenuto a livelli molto lievi. Se vi piacciono i Sigur Ros qui potete andare sul sicuro, ma è un disco che può essere apprezzato da chi ha voglia di sonorità tenui e di sottofondo. Comunque un disco di qualità.
Michele Manzotti
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Track List
1. Sogg
2. Rugla
3. Glamur
4. Seoul
5. Lupina
6. Hilli
7. Sexfaldur
8. Kolapot
9. Saga
10. Lori
11. Blafeldur
12. Boga |