A dirty load of rusty blues from southern Italy
Dirty Trainload è una band italiana il cui line up è costituito da soli due elementi, Bob Cillo (barese) a chitarra, effetti, drum machine e tutto ciò di aggiuntivo che serve per completare il sound, e Marco Del Noce (romano) a voce e armonica.
Tra le loro fonti di ispirazione citano i nomi di grandi bluesman, da John Lee Hooker (di cui eseguono una versione di Man Man Blues) a Lightnin’ Hopkins, ma il loro sound è orientato verso una concezione più graffiante, garage, sporca, punk rock del genere.
A metterci in contatto è stato il comune interesse per un musicista, che per loro è un nome di riferimento: Alex Gomez.
Come Gomez, i Dirty Trainload amano sonorità ruvide, scure, con distorsioni e cantati filtrati attraverso il microfono dell’armonica.
Non hanno con la musica un approccio impulsivo come quello di Gomez, che nel suo Warm Sensations imbraccia la chitarra e sfodera una scarica di rumore ad un solo timbro per tutta la durata dell’album, ma conservano un legame più stretto con il concetto di “struttura”.
I brani in “Rising Rust”, infatti, mantengono una riconoscibile identità di canzoni, se pur completamente personalizzati nel sound. Questo non è altro che un bene, poiché conferisce al progetto una maggiore fruibilità.
Ascoltandoli, hanno qualcosa in comune anche con il “post-last war, next-war blues” di Jawbone, se non che aggiungono un ulteriore tocco di personalità con l’utilizzo, sui alcuni brani, di vere e proprie basi ritmiche.
Nel disco c’è qualche cover, come la già citata Mad Man Blues e una versione di These boots are made for walking, ma c’è anche tanto materiale originale, il che per un gruppo è sempre il più importante dei punti a favore. E per Dirty Trainload non è l’unico, per cui speriamo che presto possano farsi conoscere quanto meritano.
Giulia Nuti
|
Track List
1. I Asked For Water, She Brought Me Gasoline
2. Police Car
3. Rising Rust
4. Waiting All The Time
5. TV Screen Watcher
6. Luna-Tic
7. These Boots Are Made For Walking
8. Mad Man Blues
9. Bad Thoughts About Irene
|