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John Mayer - Where The Light Is – Live in Los Angeles
(Sony)

The three sides of John Mayer.

John Mayer rientra in quella strana categoria di artisti che in Italia stenta a trovare una collocazione: non abbastanza rock per piacere agli appassionati di blues e rock, non così pop da piacere al pubblico di MTV e che ascolta la musica solo alla radio nel tragitto tra casa e lavoro. ‘Gravity’ e ‘Belief’ qualche anno fa avevano fatto una timida comparsata nell’airplay italiano lasciando però ben poca traccia.

Questo doppio CD dal vivo offre la possibilità di scoprire ogni sfumatura della musica del chitarrista e cantante americano essendo diviso in tre parti: acustica, in trio elettrico e con la sua band. Nella sua musica c’è in effetti un po’ di tutto: il rock elettrico e pulsante che non ha paura di confrontarsi con i giganti (due cover di Jimi Hendrix), ma anche le incursioni nel pop di classe di ‘Waiting for the world to change’ e nel folk di classe debitore dei chitarristi della Windham Hill, come Alex De Grassi e Michael Hedges.

Il primo CD si apre con una serie di canzoni cantate in solitudine con la chitrarra acustica. È la voce quella che in questa primo tempo colpisce con un timbro che ricorda Dave Matthews, che si muove su un tappeto musicale in cui pop e abilità esecutiva siembrano aver trovato un’armonia. A seguire è l’essenzialità del classico trio rock – basso, chitarra e batteria – a prendere il sopravvento. Pino Palladino e Steve Jordan sono dei veterani e offrono al “ragazzo” una base sicura e dinamica per le sue fughe chitarristiche che scomodano Hendrix (‘Bold as love’ e ‘Wait until tomorrow) e si lasciano andare ad un lungo sofferto blues (‘Out of my mind’) accolto da un boato della folla a cui Mayer risponde: ”È bello sentire settimila persone accogliere così un blues… vuol dire che c’è ancora una speranza per questo mondo”.

Il secondo CD contiene l’anima più “pop” del nostro, nella quale è interessante osservare la perizia dei musicisti che lo accompagnano, tra cui l’ottimo chitarrista Robbie Mcintosh già con Mc Cartney e nei Pretenders, e la capacità di Meyer di mediare tra la struttura pop delle canzoni e l’attitudine con cui suonarle. Il pop rock ha un nuovo indiscusso re.
Jacopo Meille

Disk 1

Neon
Stop the train
In your atmosphere
Daughters
Free fallin’
Everyday I have the blues
Wait until tomorrow
Who do you think I was
Come when I call
Good love is on the way
Out of my mind
Vultures
Bold as love

Disk 2

Waiting for the world to change
Slow dancing in a burning room
Why Georgia
The heart of life
I don’t need no doctor
Gravity
I don’t trust myself
Belief
I’m gonna find another you

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